Scritto da: Fragolosa67
Si può essere eroi per caso o per costrizione. Si può sopravvivere conquistandosi la libertà di essere invincibili e senza paura di morire. Per questo motivo, quando la corruzione ti veste e tu ti scrolli l'abito non tuo; essere eroi vuol dire costringere gli altri con tutte le tue forze a guardarti. Solo così si riesce a rendere sterili le calunnie, le falsità, gli intrighi. Quando tutto cessa e la notte prende il sopravvento, si muore come ogni eroe che vive di guerre: In modo prematuro ma lasciando un'orma in terra che non si cancella. L'aria, che respirano gli altri rimane contagiata dagli atomi della ribellione ed essi a loro volta insorgono. Entrano nell'uomo quieto e lo rendono forte. Non rimane il nome dell'eroe che è vissuto. Solo attimi delle sue gesta insegnano in pieno anonimato lo stesso coraggio. Credo, che in questi quarant'anni io abbia respirato tra le mura degli ospedali dove ho soggiornato questi atomi. Provenivano dagli ammalati gravi che combattevano coraggiosamente il male mortale. Dalle donne e dagli uomini che oltrepassavano i cancelli ognuno per i suoi motivi, portandosi appresso il loro coraggio di esserci. Non hanno storie conosciute i tanti volti che ho scorto. Nessun nome né identità. Eppure li ricordo e con loro sono diventata grande. Conosco le mani svelte e le ginocchia piegate volte a lucidare i marmi e gli zoccoli delle pareti. Il coraggio dei sanitari che affrontano giorni sempre ricchi della stessa esperienza di lotta per gli altri. La polvere cancellata come i tanti momenti di risate e di convivio sereno. Le stanche membra che riposavano seduti sui lunghi banchi di cucina dove le loro esperienze e le loro paure incontravano i miei occhi vergini ed innocenti. Non ho avuto paura neanche lì del tempo ed ho atteso. Non sapevo cosa poi avrei compreso. Sicuramente Il mio tempo. Questo periodo che sto vivendo. I miei amori, le mie esperienze. Gli stessi conforti e le grandi vittorie nelle più piccole imprese. Ho avuto molto coraggio e gli stessi occhi di tutti. Gli eroi dunque hanno lo stesso sguardo e lo stesso silenzio. Lo sanno che prima o poi cederanno ma combattono e perdono. La consapevolezza li rende speciali ed è l'unica ricchezza che si portano dentro lo sguardo e in petto. Loro sanno e non hanno più necessità di cercare verità. La verità, infatti, è la cosa più prepotente che esiste. Restituisce la libertà di voltargli anche tu le spalle. Forse per dispetto, forse per principio. Sicuramente perché riposta nel momento sbagliato non restituisce le cose perdute. Essa serve solo a costringerti a guardare indietro per farti vincere dai rancori. L'eroe guarda avanti indomito. La sua vita sono le sue conquiste. I suoi affetti. Chi rimane superstite e lo consola. Si trova solo l'eroe alla fine del cammino e sa che ad attenderlo c'è il suo faro. Non ha perso niente. Ha vissuto come voleva. Era guerriero diranno di lui. Qualunque sia il suo credo si troverà a brillare per se stesso come ogni stella del firmamento.
Composto mercoledì 24 maggio 2017

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    Scritto da: Fragolosa67
    Riferimento:
    Spiegazione del testo:
    Il suo contenuto è profondo e ricco di contenuti pieni di sensibilità. Racconto chi è l'eroe contemporaneo. L'uomo che non perde di vista se stesso fino all'ultimo e non ha bisogno di rivangare verità, i fatti, ma vive l'emozione di essere stella di un firmamento che brilla dove egli ha vissuto e prodotto. L'unica verità che si riconosce l'eroe quando rimane solo con il suo reale obbiettivo in grado di restituirgli la consapevolezza di essere stato un uomo.
    Dedica:
    Questo testo è dedicato ai lavoratori in pensione o che ci stanno andando.

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