Mio nonno aveva le fattezze simili ad Hitler: lo stesso baffo e la postura. Si riteneva bellissimo e sicuramente lo era. Un giorno è stato costretto a convivere con il problema della caduta dei capelli e perciò non toglieva mai il cappello. Ne aveva due che gli piacevano molto, uno di paglia alto e la coppola.
Nonno non era cattivo come Hitler ma il mio eroe. Non ha fatto la guerra nel modo classico perché era un non violento. Voleva bene più di tutto alla sua mucca Stellina che anche a venti anni di età non era da macellare ed era troppo giovane per morire infine si dedicava all'uva. Curava il vigneto con amore e dedizione.
Nonno era anche uno sportivo e durante la guerra ha partecipato ai giochi olimpici per la caserma Lamarmora di Trapani. Era un ginnasta. Non trascorreva mai la notte in caserma. Si presentava solo per l'appello e poi spariva con un plotone. Andavano nei campi in prossimità dell'aeroporto di Birgi per coltivare la terra ed occuparsi degli animali. Questo era un vantaggio per la mia famiglia ma anche per i soldati e gli ufficiali. Infatti, nonno concedeva a tutti buon cibo e riusciva a scambiare i suoi prodotti anche con pesce.
Il nonno vestiva la divisa e partecipava ai ricevimenti. Era stato nominato caporal maggiore perché era il più alto di tutti. Un metro e novanta però castano con gli occhi verdi. Essendo un proprietario terriero che non voleva essere coinvolto dalla violenza della guerra se si trovava davanti un paracadutista lo aiutava e gli insegnava la via del nord. Non lo sapeva che a volte il bene arriva indirettamente. Mio suocero era a Mathausen in un campo di concentramento deportato per motivi politici. Sicuramente grazie a quei soldati americani si è liberato ed è tornato a casa soccorso dalla croce rossa italiana. Pesava venti chili ed aveva venti anni. Io a mio nonno devo molte cose. Forse i miei stessi figli e il grande amore che è stato mio marito. Per me guardare Hitler è differente rispetto a tutti. Dentro quelle fattezze c'è il ricordo di un uomo speciale che ho molto amato. Il mio eroe appunto. Oltre a mio nonno e a tutti i nonni eroi il mio più grande riconoscimento va all'America.
Composto lunedì 19 febbraio 2018
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