Scritto da: Fabio Privitera
Chi non appartiene al mio cammino prima o poi andrà a pascolare altrove e brucherà altra erba, magari amara o velenosa, magari più buona, ciò che conta è che ognuno resti nel proprio cammino o lo scopra, che non significa rigidità. Non è che stai seguendo un percorso che esiste già, il cammino te lo crei di passo in passo, adattando questo al terreno e modellano di conseguenza il terreno secondo la disposizione del tuo animo, e questo equivale a costruire il proprio mondo interiore, una "cultura dell'anima" la vorrei definire. È pur vero che, degli infiniti percorsi possibili, ne esistono alcuni ideali che nessuno riesce a percorrere sin dall'inizio ma che col tempo, pazienza e con la piena consapevolezza dei propri talenti, dei mezzi e dei fini per cui viviamo, è in grado di recuperare e riprendere. Ed è qui la differenza tra libero arbitrio e destino. Finché non hai consapevolezza dei tuoi talenti, dei fini e dei mezzi, sei in balia del libero arbitrio, delle pulzioni, delle emozioni asincrone, e, di conseguenza, non accettando che tutto è dipeso da te ribatti contro la vita, il destino, le persone che hai incrociato e che ti hanno ferito. Tutto è rivolto all'esterno, l'effetto si confonde alla causa. Dal momento in cui invece recuperi il cammino e diventi consapevole sai che il destino, la vita e le persone che hai incontrato, erano loro le unica forze di cui avevi bisogno e che cercavano di riportarti verso di te, dentro di te, in quel luogo intimo del cuore in cui tutta la verità è custodita e non hai bisogno di altro. Da lì, dal cuore, puoi ripartire tutte le volte che la mente ti fa perdere, persino quando ti convinci che sia il cuore la causa delle tue sofferenze. C'è qualcosa di misterioso, una frase sussurrata nel silenzio dei vuoti di coscienza, che ridesta in te il segreto: "tu sei il tuo cuore, i tuoi sentimenti, il tuo sentire, non un pensiero, un nome o un corpo che vaga senza scopo per il mondo". Siamo anime che viaggiano attraverso l'unità dell'universo, che lo hanno già visto nascere e scomparire, che ne vivono il respiro senza tempo dall'eternità e in tale respiro siamo tutte immerse insieme. Solo i corpi sono confinati, lontani anche a pochi centimetri o a contatto di pelle, isole nell'immenso oceano della notte, mentre le anime si annidano l'una nell'altra senza che ve ne sia davvero alcuna che sia contenitore o contenuta, colori sfumati di luci che non si perdono nella luce più pura. Per cui, chiunque ci sarà al mio fianco in ogni momento del viaggio sarà comunque sempre e solo l'anima giusta che in quel momento avrà emesso lo stesso anelito nella stessa zolla di un universo, e non sarà chiunque.
Composto lunedì 19 ottobre 2015

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