Disse Govinda: "Non solo una parola è il nirvana, amico. È un pensiero".
Siddharta continuò: "Un pensiero, sia pure. Devo confessarti, mio caro, che non faccio una gran distinzione tra pensieri e parole. Per dirtela schietta, non tengo i pensieri in gran conto. Apprezzo di più le cose.
Sento aridità, oscurità, solitudine.
Torture avverto.
Silenzio e vuoto intenso
dentro di me.
Soffro per il cercare e non trovare Cristo,
per ascoltare senza udire.
Il sorriso è una maschera o un mantello che copre ogni cosa.
Anche i propri pensieri non è possibile restituirli completamente in parole.
Grandezza è il bisbiglio a se stesso del saggio, in pieno mercato.
Io sono pazzo soltanto col nord-nord-ovest; se il vento soffia da sud, so distinguere un airone da un falco.
L'uomo nasce per la guerra (s'intende la guerra dei principi ideali, professoroni ). La donna per il riposo del guerriero. Tutto il resto è sciocchezza.
Finché tu credi alla verità.
Tu non credi a te stesso.
E sei - Un servo, un uomo religioso.
Tu solo sei la verità.
O piuttosto, Tu sei più della verità.
La quale senza di te è niente.
Gusto e Amore guidano senza patente e senza assicurazione.
Alla tristezza ci si abitua, alla disonestà mai.
Anticamente, bastardi ladri e puttane si avvicinavano ai santi; speravano in qualche modo di toccare la loro veste. Oggi non tentano neppure di salvare la loro anima. L'abominio è diventato regola. Che bel progresso, che bella norma culturale.