Scritta da: Silvana Stremiz
Si parla spesso delle mamme, dimenticandoci quanto sono importanti nostri papà.
Commenta
Si parla spesso delle mamme, dimenticandoci quanto sono importanti nostri papà.
I figli sono pieni di sogni nei cassetti, le mamme spesso sono la loro bacchetta magica.
Dicono che siamo arteficie del nostro destino. Lo siamo solo a metà, in base alle occasioni e le possibiltà che lui ci lascerà.
Quello che conservi nel cuore nessuno lo cancellerà mai.
Il tempo può cancellare il ricordo di quello che abbiamo vissuto, ma non cancellerà mai il vissuto.
La fede dovrebbe essere dentro di noi costantemente, non usata al bisogno.
A volte il sorriso non cancella le lacrime, le nasconde.
Avvicinò lentamente il suo viso al mio, sfiorandomi con la guancia gelata. Restai assolutamente immobile. «Mmm... », gemette, con un sospiro profondo. Con lui che mi toccava, così vicino, era molto difficile formulare una domanda coerente. Mi ci volle un minuto buono per riuscire ad aprire bocca di nuovo.
Vivere è stata la medicina del primo periodo, anche se era ovvio che non sarebbe bastata; ma all'inizio avere i miei tempi, passeggiare senza fretta, ascoltando il mio passo, mi ha aiutato ad eliminare i piccoli tormenti. Diventavano effimeri. Affrontavo ogni cosa in maniera differente. Ero più attanto. Trovavo la felicità nel concedermi del tempo per pensare, per ascoltarmi e per ascoltare. Prima facevo continuamente cose per distrarmi da me e dalla mia vita, invece ora facevo il contrario. Appena potevo scappavo subito da me, e godevo della mia compagnia, dei miei pensieri e delle mie domande. Mi sentivo come se mi fossi fidanzato.
Vivi di sogni e non di rimpianti.