Scritta da: sagea
Il matrimonio, Dio, i figli, i parenti e il lavoro.
Non ti rendi conto che qualsiasi idiota può vivere così e che la maggior parte lo fa?
Composta venerdì 18 marzo 2011
Il matrimonio, Dio, i figli, i parenti e il lavoro.
Non ti rendi conto che qualsiasi idiota può vivere così e che la maggior parte lo fa?
O si ripetono le solite dottrine convenzionali che tutti predicano, oppure si può scegliere di dire qualcosa di vero, e suonerà come se fosse proveniente da Nettuno.
Corrono come se avessero il fuoco sotto il sedere in cerca di qualcosa che non si trova.
Si tratta fondamentalmente della paura di affrontare se stessi,
si tratta fondamentalmente della paura di essere soli.
Invece a me fa paura la folla...
La poesia qualcosa vale, credetemi. Impedisce di impazzire del tutto.
Certo, chi ci sa fare con le donne risponde a ogni mossa nel modo più adatto.
Così riesce a dare alla conversazione la piega che vuole,
fino ad incastrare la donna in un angolo o,
più propriamente, a metterla piatta sulla schiena.
L'inferno è la sofferenza di non poter più amare.
Io non interrogo il mio occhio più di quanto interrogherei una finestra a proposito di una veduta. Io guardo attraverso di esso, non con esso.
Di notte sogno che tu ed io siamo due piante che son cresciute insieme con radici intrecciate... e che tu conosci la terra e la pioggia come la mia bocca, perché di terra e di pioggia siamo fatti.
Quando sono ubriaco la mia ispirazione è al massimo, questo significa essere un gran figlio di puttana.
Amo ciò che di tenace ancora sopravvive nei miei occhi, nelle mie camere abbandonate dove abita la luna, e ragni di mia proprietà, e distruzioni che mi sono care, adoro il mio essere perduto, la mia sostanza imperfetta.