Scritta da: Simona Iapichino
Mettetemi un'etichetta, e mi avrete annullato.
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Mettetemi un'etichetta, e mi avrete annullato.
Tutte quelle persone. Cosa fanno? Cosa pensano?
Tutti dobbiamo morire, tutti quanti, che circo! Non fosse altro che per questo, dovremmo amarci tutti quanti, e invece no. Siamo terrorizzati e schiacciati dalle banalità, siamo divorati dal nulla.
Per imparare non c’è niente di meglio, dopo uno sbaglio, che raccogliere le idee e andare avanti. E invece quasi tutti si fanno prendere dalla paura. Hanno così paura di sbagliare che sbagliano. Sono troppo condizionati, troppo abituati a sentirsi dire quello che devono fare. Prima in famiglia, poi a scuola e per finire nel mondo del lavoro.
A volte non hai il tempo di accorgertene. Le cose capitano in pochi secondi. Tutto cambia. Sei vivo. Sei morto. E il mondo va avanti.
Siamo sottili come carta. Viviamo sul filo delle percentuali, temporaneamente. E questo è il bello e il brutto, il fattore tempo. E non ci si può fare niente. Puoi startene in cima a una montagna a meditare per decenni e non cambierà una virgola. Puoi cambiare te stesso e fartene una ragione, ma forse anche questo è sbagliato. Magari pensiamo troppo. Sentire di più, pensare di meno.
A volte ci si dimentica di sorridere, anche se la vita è dura, complicata ricordati di sorridere, non cambierà granché ma di sicuro ti sentirai meglio!
Ama la persona con mille difetti. In questo mondo non ci sono perfetti.
È certo condivisibile il no alla guerra, alle armi, ma se io non voglio la guerra ma la vuole il mio confinante come la mettiamo?
A volte il miglior amico è il muro...
Stasera invece di contare le pecore, conterò i lupi. Sono più facili da individuare.
Io non amo il rischio, ma sono uno che non lascia mai il gioco, semplicemente cerco un tavolo più fortunato a cui giocare.
Abbiamo tutto quello che serve nelle nostre mani ma non sappiamo sfruttarlo.
Se il tuo amore non è stato indicato da Dio, lascia perdere, è come andare in guerra senza fucile.