Il perché delle cose è scritto nel vento, in un fugace e impreciso presentimento, nella sabbia che ti sfugge dalle mani, e mentre ne afferri il senso pensi già al domani.
Domani è un breve fotogramma in moviola che non segue il tuo pensiero né la tua parola
non ama essere preso, semmai solo sfiorato o dalla tua mente soltanto immaginato...
La bellezza del domani consiste proprio in questo: non accetta consiglio, né pensiero, né pretesto, vive in quello spazio che divaga a metà tra i nostri sogni e la realtà.
"Vedi" disse un giorno il padre al figlio, "è giusto che ti dia per la vita un consiglio: non cercare d'afferrare il domani o la fortuna perché son mutevoli come la luna, e neanche di cercare il perché delle cose che in infondo sono folli o meravigliose perché amano il caso e sono capricciose
non svelano mai le carte, neanche per poco perché senza regole fanno il loro gioco."
Da allora non cercai più d'afferrare il domani e di far progetti che fuggono dalle mani, né di cercare il perché delle cose perché fanno il loro corso proprio come fan le rose.
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