Scritta da: Francesco De Vincentis
in Frasi & Aforismi (Morte)
Si muore quando non si ha più nulla da imparare.
Composta venerdì 20 settembre 2013
Una raccolta di frasi, citazioni e aforismi sulla morte, un argomento triste che però molti letterati hanno saputo affrontare in modo delicato. Esiste poi una sezione apposita che invece raccoglie tutte le frasi per fare le condoglianze.
Si muore quando non si ha più nulla da imparare.
Signore manda qualcuno, quando io me ne sarò andato, qualcuno che la faccia continuare a sorridere, qualcuno che le voglia bene, perché io da lassù nel vederla felice, sarò contento.
Non lasciare che il suo ultimo respiro si spenga senza il profumo del tuo amore.
Un ricamo li nell'armadio, sulle lenzuola di seta custodite come uno scrigno prezioso e intoccabile. Le guardo, le sfioro poi mi allontano. La sera prima che ti saresti sposata avevo sognato di metterle sul tuo letto, e tu con gli occhi pieni di lacrime di emozione mi avresti detto: Mamma da domani abiterò qui, ma so che quando tornerò a casa da te mi aspetterai a braccia aperte. Quel ricamo aveva dentro i fili del tuo futuro ma questo futuro non l'hai vissuto. Ora quei fili mi graffiano il cuore, e non so a cosa aggrapparmi per non sprofondare nel mio dolore.
Ti sei chiesto quale è il senso del tuo essere? Lascerai questo mondo dopo aver dato un contributo, di cui ci sarà traccia o sei stato una inutile meteora?
Era come guardare un teatro di comici subito dopo la fine della guerra: completamente inutile. Era il vuoto, l'assenza di ogni forma di emozione, o di sussulto vitale.
La morte non ti spaventa quando sai che la tua anima continuerà a vivere nel cuore di chi ti ama.
Probabilmente nuove malattie contribuiranno a livellare la sovrappopolazione mondiale.
Nessun colpo sarà mortale sei hai deciso di vivere. Nessuno.
La freccia gli si piantò alla base del collo ed egli si accasciò contro la parete e mentre l'anima gli usciva gorgogliando dalla ferita gli occhi gli s'arrovesciarono all'indietro e poté vedere per un momento dentro di sé. Vi trovò il villaggio natio, le acque scintillanti del mare e i suoi passi di fanciullo lungo la riva, sentì gli spruzzi e la schiuma e la sabbia dorata sotto i piedi, il calore del sole sulle spalle nude. Desiderò di non essere mai partito mentre, piangendo, scendeva per sempre nel buio e nel freddo.