Scritta da: Marianna Mansueto
in Frasi & Aforismi (Libri)
Perché allunghi sempre la mano ma poi scappi quando io decido di afferrarla?
Commenta
Qui trovi frasi sui Libri, frasi sulla lettura, piccoli estratti e citazioni utili. Ti ricordiamo poi che il 23 aprile si festeggia la Giornata mondiale del Libro.
Perché allunghi sempre la mano ma poi scappi quando io decido di afferrarla?
"Perché" disse nella lingua sonora delle figlie di Sparta e d'Atene "perché mi fai chiedere il permesso di entrare da me? Non sei tu il mio padrone? Non sono io la tua schiava?" Montecristo sorrise a sua volta: "Haydèe" disse, "non sapete?..." "Perché non dai del tu come sempre?" Interruppe la giovane greca. "Ho dunque commesso qualche mancanza? In questo caso bisogna punirmi, ma non darmi del voi" "Haydèe" disse il conte, "tu sai che siamo in Francia, e che per conseguenza sei libera." "Libera di far che?" Domandò la giovane. "Libera di lasciarmi." "Lasciarti!... e perché lo farei?" "Che so io?... Vedremo gente..." "Non voglio vedere alcuno." "E se in mezzo ai bei giovani che incontrerai, qualcuno ti piacesse, io non sarò tanto ingiusto..." "Non vidi mai uomo più bello di te, e non amai che mio padre e te"
"Insensato!" Disse. "Mi dovevo svellere il cuore il giorno in cui decisi di vendicarmi!"
"Mercedes!" Ripeté Montecristo "Mercedes! Ebbene sì, voi avete ragione, questo nome è dolce ancora da pronunciare, ed ecco la prima volta, dopo lunghi anni, che risuona chiaro sulle mia labbra. Ah, Mercedes! Il vostro nome io l'ho pronunciato coi sospiri della malinconia, coi gemiti del dolore, colla rabbia della disperazione; l'ho pronunciato gelido per il freddo, rattrappito sulla paglia della mia cella; l'ho pronunciato divorato dal caldo, l'ho pronunciato rotolandomi sul pavimento del carcere. Mercedes, bisogna ch'io mi vendichi, perché ho sofferto per quattordici anni: per quattordici anni ho pianto, ho maledetto. Ora, io ve lo ripeto Mercedes, bisogna ch'io mi vendichi!"
"Edmondo" disse "voi non ucciderete mio figlio!"
Il conte fece un passo indietro, gettò un debole grido, e lasciò cadere l'arma di mano.
"Che nome avete pronunciato, sgnora Morcef!..."
"Il vostro" gridò lei gettando il velo, "il vostro che, solo io forse, non ho dimenticato mai! Edmondo, non è la signora Morcef che viene da voi, è Mercedes!..."
"Mercedes è morta, signora" disse Montecristo "ed io non conosco più nessuno che porti questo nome."
" Mercedes vive, signore, e Mercedes vi ricorda, poiché lei sola vi ha riconosciuto quando vi vide, ed anche senza vedervi, alla sola voce, Edmondo, al solo accento della vostra voce...
Quando noi tutti soffriamo qualche pena, cerchiamo conforto dentro a un altro dolore, cerchiamo di dimenticare quel male facendoci altro male.
L'unico e vero maestro di vita è la vita stessa.
A volte temo di sembrare alla gente uno dei tanti
pazzi del paese, altre volte temo di esserlo, altre volte ancora
invece, temo di diventarlo.
Ho letto alcuni testi che mi davano l'idea che fossero stati scritti nella speranza che molti li leggessero, ma ne ho letti altri dove l'Autore scrivendo sceglieva i suoi lettori.
Ma è assolutamente normale avere qualche piccolo segreto per il proprio fidanzato. Lo sanno tutti!