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Più come pro forma che perché ne sentisse il bisogno, chiuse gli occhi e cominciò a recitare l'Atto di Dolore, come sempre in francese. Mon Dieu, je regrette... eppure non si pentiva di nulla; era fin troppo tardi per qualunque pentimento. Avrebbe ritrovato Claire una volta morto? Si domandava. O magari, come si aspettava, sarebbe stato condannato alla separazione per un po'? In ogni caso l'avrebbe rivista: si aggrappò a quella convinzione con molta più fermezza di quanta non ne provasse nell'abbracciare i dogmi della Chiesa. Dio gliel'aveva data, Dio gliel'avrebbe restituita.
"Jamie, io ti amo" "Lo so" rispose sottovoce "Certo che lo so, tesoro. Lascia che io te lo dica nel sonno, quanto ti amo. Perché non c'è molto che io possa dirti mentre siamo svegli, se non le stesse, povere parole, ripetute ancora e ancora. Mentre dormi tra le mie braccia, invece, posso dirti cose che suonerebbero sciocche nella veglia, e i tuoi sogni sapranno che sono vere. Dormi, mo duinne. " (da "Il Ritorno")
Ginny guardo Harry negli occhi e trasse un respiro e disse: "Buon Compleanno". "Si... Grazie". Continuava a guardarlo dritto negli occhi, lui invece non ci riusciva; era come fissare una luce abbagliante. Bella vista" mormorò debolmente, indicando la finestra. Lei lo ignorò. Non poteva biasimarla. "Non sapevo cosa regalarti". "Non dovevi regalarmi niente". Lei ignorò anche questo. "Non sapevo cosa ti sarebbe servito. Niente di troppo grande, perché non puoi portarlo con te". Harry azzardò un'occhiata. Non piangeva; era una delle cose meravigliose di Ginny: piangeva molto di rado. Avere sei fratelli doveva averla temprata. Lei fece un passo verso di lui. "Quindi ho scelto qualcosa che ti faccia pensare a me, sai, nel caso incontrassi quelche Veela mentre sei in giro a fare quello che fai". "Le possibilità di uscire con delle ragazze saranno abbastanza scarse, a essere sincero". "È proprio quello che speravo" sussurrò lei, e lo baciò come no l'aveva mai baciato prima. Harry rispose il bacio, e fu beato oblio, meglio del Whisky Incendiario; era la sola cosa auntentica del mondo: Ginny, sentirla lì, tenerle una mano sulla schiena e l'altra affondata nei lunghi capelli profumati...
"Non avrà problemi" mormorò Ginny. Harry la guardò e distrattamente abbassò la mano a sfiorare la cicatrice a forma di saetta sulla fronte. "Lo so". La cicatrice non gli faceva male da diciannove anni. Andava tutto bene.
Anche solo immaginare il tuo modo di parlare mi calma. E mi rende felice. Mi scorre nel corpo come una medicina, facendoti gorgogliare dentro di me. Non smettere. Non smettere mai.
"Amore": probabilmente la parola più usata. Sicuramente la più abusata. Poche altre, infatti, patiscono così tanto l'erosione dell'uso. Dire "ti amo" quando non è così è un delitto. Un delitto inferiore solo a quello che commettiamo quando, pur sentendo di amare, non lo diciamo. Come ogni parola, anche l'amore può essere tutto o nulla. Dipende da noi. Dalla nostra capacità (o incapacità) di mantenere ciò che quella parola promette.