Gentili Marco e Fiorella, nel mio affermare "società diffidente", è il rendermi partecipe ad un comportamento che magari non condivido ma che, siccome è diventato un modo di vivere normale .....uso...Quando "imbrogliare" il tuo prossimo diventa lecito e normale c'è qualcosa che non va, è storto...Visto che siamo tutti santi nessuno ti dirà mai (es.eclatante del momento: ho evaso il fisco)....la sincerità non è un optional ma, se vuoi far parte di un gruppo ti conformi ad esso e non affermi te stesso e più il leader ha potere più non puoi affermare la tua libertà...La realtà è diversa per ognuno di noi ma, è come se fossimo tutti attaccati ad una brutta catena (tutti siamo stati fregati e tutti freghiamo) e questa è la crisi vera di questo particolare momento...la crisi dell'intelligenza e della fiducia. C'è chi afferma che le persone non si conoscono mai abbastanza....Mi piace scambiare qualche idea con voi..
"La Società attuale" siamo noi, siamo noi che usiamo e ci lasciamo usare...
L'intelligenza risiede nella vita di un giardino che va coltivato e curato con amore e tolleranza, ci saranno sempre elementi contrastanti, venti, piogge, siccità, a metterlo in pericolo ma se abbiamo la capacità di "essere presenti a noi stessi" non permetteremo a nessuna cosa di calpestarcelo.
ne rispondere a giosc, ritengo che vi sono differenti realtà sociali con le quali ci confrontiamo quotidianamente e non per questo dobbiamo diffidare di chi si porge con estremo o, apparente gaudio..sta a noi riconoscere, come afferma fiorella, ad assumere la giusta padronanza dell'altrui conoscenza.
Sono daccordo Fiorella, è proprio la non conoscenza che ci rende diffidenti ma, secondo te,la società attuale stà usando bene l'intelligenza? C'è chi pensa a come alimentare la paura e la diffidenza in chi non usa la propria testa e chi per comodità non ha voglia di conoscere e si accontenta di andare avanti giusto o sbagliato....
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