Scritta da: Lucio Dusso
in Frasi & Aforismi (Filosofia)
Bisognerebbe essere orgogliosi del dolore; ogni dolore ci rammenta il nostro alto livello.
Commenta
Bisognerebbe essere orgogliosi del dolore; ogni dolore ci rammenta il nostro alto livello.
Dubito che l'ingegnosità umana possa costruire un enigma che l'ingegnosità umana, con attenzione e pazienza, non possa risolvere.
Per imparare le lezioni importanti nella vita ogni giorno bisogna superare una paura.
Questa nostra terra, che un tempo ci sembrava infinitamente grande, deve essere considerata nella sua piccolezza. Viviamo in un sistema chiuso, dipendenti gli uni dagli altri e dipendenti tutti dalla terra stessa. Tutto ciò che ci divide è infinitamente meno importante del pericolo che ci unisce.
Lei ha scritto che la memoria è fragile e il corso di una vita è molto breve e tutto avviene così in fretta, che non riusciamo a vedere il rapporto tra gli eventi, non possiamo misurare le conseguenze delle azioni, crediamo nella finzione del tempo, nel presente, nel passato, nel futuro, ma può anche darsi che tutto succeda simultaneamente.
L'uomo ama alla follia creare e costruire strade, è indiscutibile. Ma come mai ama anche alla follia la distruzione e il caos? Ecco, provate a dirmelo! Ma su ciò ho voglia anch'io di dire due parole. Non sarà che egli ami la distruzione e il caos (e non c'è dubbio che qualche volta li ami molto) perché teme istintivamente di raggiungere lo scopo e di terminare l'opera in costruzione?
Temere la morte altro non è che credere di esser saggi senza esserlo, di sapere ciò che non si sa. Infatti, nessuno sa che cosa sia la morte, se per l'uomo il più grande dei beni; eppure tutti la temono come se fossero sicuri che essa è il più grande dei mali. E non è forse la più riprovevole ignoranza, questa, di credere di sapere ciò che non si sa?
Non c'è bellezza senza stranezza.
Sublime è il senso di sgomento che l'uomo prova di fronte alla grandezza della natura sia nell'aspetto pacifico, sia ancor più, nel momento della sua terribile rappresentazione, quando ognuno di noi sente la sua piccolezza, la sua estrema fragilità, la sua finitezza, ma, al tempo stesso, proprio perché cosciente di questo, intuisce l'infinito e si rende conto che l'anima possiede una facoltà superiore alla misura dei sensi.
Ci sono cose che soltanto l'intelligenza è capace di cercare, ma che da sola non troverà mai.