Scritta da: Elisabetta
in Frasi & Aforismi (Comportamento)
L'avvenire ci tormenta, il passato ci trattiene, il presente ci sfugge.
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L'avvenire ci tormenta, il passato ci trattiene, il presente ci sfugge.
L'orgoglio è una bestia feroce che vive nelle caverne e nei deserti; la vanità invece, come un pappagallo, salta di ramo in ramo e chiacchiera in piena luce.
Guarda due volte per veder giusto, guarda una volta per veder bello.
Se le persone che parlano male di me, sapessero quello che dico io di loro, parlerebbero peggio.
Almeno quando piove e nevica e gela e disgela... io penso che non si può star peggio in casa che fuori o viceversa, e così va bene. Quando, invece, la mattina il sole sorge e promette una bella giornata, non manco mai di esclamare: "Ecco un bene divino che gli uomini possono rapirsi gli uni agli altri". Non c'è niente che essi non si rapiscano reciprocamente: salute, buon nome, gioia, riposo e, il più delle volte, per ingenuità, ignoranza, ristrettezza di mente e, a sentir loro, con le migliori intenzioni! Vorrei talvolta pregarli in ginocchio di non sbranarsi a vicenda con tanto furore.
Quando, nonostante la nostra debolezza e lo sforzo che dobbiamo compiere, proseguiamo la nostra opera, spesso osserviamo che pur andando lentamente e perdendo tempo avanziamo più di altri che vanno a forza di vele e di remi... Ed è allora che si è veramente consci di se stessi: quando si va alla pari con gli altri, ed anzi si sorpassano.
Oh, un carattere un po' più leggero mi renderebbe il più felice fra gli uomini. Come? Mentre altri con le loro poche forze, col loro poco talento si pavoneggiano soddisfatti davanti a me, io dubito della mia forza, dei miei doni naturali? Buon Dio, tu che me li hai tutti elargiti, perché non ne riprenderesti la metà, dandomi in cambio la fiducia in me stesso e la gioia di quello che possiedo?
Vedi quante impressioni agiscono sull'uomo nella sua limitata sfera, quante idee penetrano in lui, finché una crescente passione non gli toglie ogni serena forza di pensiero e lo trascina alla sua perdita. Invano l'uomo libero da ogni cura e in possesso della sua ragione lo guarda con pietà, invano cerca di convincerlo con la persuasione. È come un uomo sano che pur stando al letto di un infermo non può infondergli la minima parte delle sue forze.
Ma voi uomini quando parlate di qualche cosa, dovete sempre dire: è pazza, è savia, è buona, è cattiva! E questo che significa? Avete voi, che dite così, indagato i moventi interni di un'azione? Sapete scoprirne con certezza le cause, e capire perché è avvenuta e perché doveva avvenire? Se l'aveste fatto, non sareste così pronti a giudicare.
Dal momento che mi trovo sulla riva del mare, dal mare posso imparare. Nessuno ha il diritto di pretendere dal mare che sorregga tutte le imbarcazioni o di esigere dal vento che riempia costantemente tutte le vele. Così nessuno ha il diritto di pretendere da me che la mia vita divenga una prigionia al servizio di certe funzioni. Non il dovere prima di tutto, ma prima di tutto la vita! Come ogni essere umano, devo avere diritto a dei momenti in cui posso farmi da parte e sentire di non essere solo un elemento di una massa chiamata popolazione terrestre, ma di essere un'unità che agisce autonomamente.