Ogni uomo e ogni donna sono in connessione con l'energia che molti chiamano "amore", ma che in realtà è la materia prima con cui è stato creato l'universo. Questa energia non può essere manipolata, è essa che ci guida dolcemente, è in essa che si concentra tutto il nostro apprendistato per la vita. Se tentiamo di indirizzarla verso obiettivi scelti da noi, finiamo in balia della disperazione, della frustrazione, dell'illusione, perché essa è libera e selvaggia.
In altre occasioni, aveva sperimentato l'amore ma, fino a quella sera, esso significava anche paura. Per quanto esiguo, quel timore rappresentava una sorta di velo, attraverso il quale le era preclusa una visione totale: poteva scorgere tutto, ma non i colori. In quel momento, davanti all'Altra Parte di sé, comprese che l'Amore era una "percezione" intimamente legata i colori, qualcosa paragonabile a migliaia di arcobaleni sovrapposti.
Un gruppo di saggi si riunì in un castello ad Akbar, per discutere dell'opera di Dio. Volevano scoprire perché la creazione dell'uomo era stata lasciata per il sesto giorno. "Egli pensava di organizzare bene l'Universo, in modo che potessimo avere tutte le meraviglie a nostra disposizione," disse uno. "Egli volle prima fare alcune prove con gli animali, in modo da non commettere gli stessi errori con noi, " sostenne un altro. Intervenne all'incontro un saggio ebreo. Gli fu comunicato il tema della discussione: "Secondo la sua opinione, perché Dio lasciò la creazione dell'uomo per l'ultimo giorno?" "Molto semplice," commentò il saggio. "Per darci la possibilità, quando fossimo colti dall'orgoglio, di riflettere: perfino una semplice zanzara ebbe la priorità su di noi nel lavoro divino."
Da molto tempo, ho appreso che posso curare le mie ferite solo quando ho il coraggio di affrontarle. E ho imparato anche a perdonarmi e a correggere i miei errori.