Scritta da: Marianna Mansueto
in Frasi & Aforismi (Libri)
Le più importanti esperienze dell'uomo sono quelle che lo portano all'estremo.
dal libro "Undici minuti" di Paulo Coelho
Le più importanti esperienze dell'uomo sono quelle che lo portano all'estremo.
Il mito mongolo della creazione del mondo racconta:
Apparve un cane selvatico azzurro e grigio
il cui destino era imposto dal Cielo.
Aveva per compagna una capriola.
Così comincia un'altra storia d'amore. Il cane selvatico con il suo coraggio e la sua forza; la capriola con la sua dolcezza, il suo intuito e la sua eleganza. Il cacciatore e la preda si incontrano e si amano. Secondo le leggi della natura uno dovrebbe distruggere l'altra - ma nell'amore non esistono nè bene nè male, non c'è costruzione e nemmeno distruzione: ci sono solo movimenti. E l'amore cambia le leggi della natura.
Nelle steppe da cui provengo, il cane selvatico è un animale femminile. Sensibile, abile nella caccia perché ha sviluppato il proprio istinto ma, nel contempo, timido. Non usa la forza bruta, bensì la strategia. Coraggioso e cauto, ma rapido. Nel volgere di un attimo, passa da uno stato di rilassamento totale alla tensione che gli serve per ghermire la sua preda.
La capriola possiede gli attributi maschili: la velocità, la comprensione del territorio. La capriola e il cane si muovono nei rispettivi universi simbolici. Sono due realtà impossibili che, quando si incontrano, superano le rispettive nature e barriere, e rendono possibile anche il mondo. Questo è il mito mongolo: dalle nature diverse nasce l'amore. Nella contraddizione, esso acquista forza.
Nel confronto e nella trasformazione, si preserva.
"Perché gli uomini sono tristi? "Domanda Esther.
"È semplice" risponde il vecchio. "Vivono imprigionati nella loro storia personale. Tutti sono convinti che l'obbiettivo dell'esistenza sia quello di portare a compimento un piano. Nessuno si domanda se quel progetto sia il proprio, o se sia stato pensato da altri. Le persone accumulano esperienze, ricordi, cose e idee altrui - più di quanto possano sostenere. E così dimenticano i propri sogni.
Quando incontriamo qualcuno e ci innamoriamo abbiamo l'impressione che tutto l'universo sia d'accordo.
La mia esistenza è come le montagne russe - sì, la vita è un gioco forte e allucinante, la vita è lanciarsi con il paracadute, è rischiare, è cadere e rialzarsi, è alpinismo, è voler raggiungere la vetta di se stessi, e ritrovarsi insoddisfatti e angosciati quando non ci si riesce.
Io sono tre persone, a seconda di chi mi cerca. La "Ragazza Ingenua", che guarda l'uomo con ammirazione e finge di essere impressionata dalla sue storie di potere e di gloria. La "Donna Fatale", che attacca immediatamente coloro che si sentono insicuri e, cosi facendo, assume il controllo delle situazione, li mette a loro agio, dimodoché non debbano preoccuparsi d'altro. E, infine, la "Madre Comprensiva", che si prende cura di chi ha bisogno di consigli e ascolta, mostrando di capire tutto - storie che entrano da un orecchio ed escono dall'altro. Quale delle tre vuole conoscere?
"Lei".
Quando ci troviamo ad affrontare una perdita, risulta inutile tentare di recuperare ciò che ormai si è allontanato: è meglio approfittare del grande spazio vuoto e colmarlo con un elemento nuovo. In teoria, ogni perdita avviene per il nostro bene e serve per il nostro miglioramento; in pratica è il momento in cui mettiamo in discussione l'esistenza di Dio e ci domandiamo: "Me lo merito?".
Ancora una volta, sentiva che la vita la trattava in maniera diversa dalle altre persone: le forniva molteplici occasioni affinché potesse conseguire un risultato ma, quando era ormai prossima alla meta, il terreno si spalancava sotto i suoi piedi, e lei veniva inghiottita.
Chi desidera vedere l'arcobaleno, deve imparare ad amare la pioggia.
Non ti arrendere mai. Di solito è l'ultima chiave del mazzo quella che apre la porta.