Le migliori frasi di Margaret Mazzantini

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Scritta da: dangerousstar
Come gli manca uno sguardo così. Se non lo conosci vivacchi e non ti manca. Ma se una stronza ti ha posato addosso quelle ali lì, ti ha fatto sentire l'eroe di una sceneggiatura temeraria, rimani tutta la vita un mendicante che va in giro a cercare quelle palpebre che si aprono solo per guardarti e si chiudono per imprigionarti.
Margaret Mazzantini
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    Scritta da: Marianna Mansueto
    Guardo quest'uomo, in fondo a questa luce notturna, con in braccio il neonato di Sarajevo. E d'improvviso sento quel dolore, che poi mi prenderà ogni volta e ha un modo tutto suo di aggredirmi. Mi stringe la nuca, m'irrigidisce il collo. È Diego che mi trattiene da dietro, riconosco le sue mani, il suo fiato, però non posso voltarmi. Era lui che doveva tenere in braccio il bambino [...]. È lui che mi tiene per la nuca e mi sussurra di guardare il mio destino avanti, le scene della mia vita senza di lui.
    Margaret Mazzantini
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      Scritta da: Federica Senna
      I barboni sono randagi scappati dalle nostre case, odorano dei nostri armadi, puzzano di ciò che ci manca. Perché forse ci manca quell'andare silenzioso totalmente libero, quel deambulare, perplesso, magari losco, eppure così naturale, così necessario, quel fottersene del tempo meteorologico e di quello irreversibile dell'orologio. Chi di noi non ha sentito il desiderio di accasciarsi per strada, come marionetta, gambe larghe sull'asfalto, testa reclinata sul guanciale di un muro? E lasciare al fiume il suo grande, impegnativo corso. Venirne fuori, venirne in pace. Tacito brandello di carne umana sul selciato dell'umanità.
      Margaret Mazzantini
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        Scritta da: Alexie
        La lingua era la cosa che più gli era piaciuta.
        Piccola, rossa, mite e improvvisamente piena di
        nervi e di sangue come lei.
        Ore di baci. Nei parchi, contro i muri, come gli
        adolescenti quando cominciano a provare, a
        sondare un altro corpo dentro. Vermi caldi,
        incollati di torpore, che si lasciano cadere,
        scivolare. Lui s'infilava in quella bocca e ci
        cadeva, muoveva la lingua come una pala nella
        polenta. Te ne andavi, diventavi umido e pieno di
        fiamme. Crescevi insieme alla saliva. Non eri più
        il povero stronzo di una settimana prima. Perché
        lei ti voleva come una sanguisuga, come una
        pianta cerca il sole. Come tutte le cose stupide
        che si cercano nel mondo semplicemente per
        vivere.
        Si staccavano per poco e si guardavano,
        soddisfatti. Di niente. Di quel ruminare. Poi
        tornavano al lavoro. Come operai sudati. Perché
        di quello si trattava. Fondamenta di saliva per un
        amore.
        Margaret Mazzantini
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          Scritta da: Libripassion
          [...] Persone benefiche che incontri per caso e ti viene voglia di abbracciare, perché ti sorridono dal fondo della loro esperienza umana e di colpo ti risarciscono dell'altra metà del mondo, quella accasciante delle persone rinserrate nella loro pozza di buio.
          Margaret Mazzantini
          Composta venerdì 18 ottobre 2013
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