Scritta da: Edoardo Grimoldi
Cantavo imitando Modugno e d'altronde come si poteva non subire la sua influenza?
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Cantavo imitando Modugno e d'altronde come si poteva non subire la sua influenza?
Cari fratelli dell'altra sponda cantammo in coro giù sulla terra questo ricordo non vi consoli, quando si muore si muore soli.
Coltiviamo per tutti un rancore che ha l'odore del sangue rappreso, ciò che allora chiamammo dolore è soltanto un discorso sospeso.
E non Dio ma qualcuno che per noi l'ha inventato ci costringe a sognare in un giardino incantato...
Se i cosiddetti "migliori" di noi avessero il coraggio di sottovalutarsi almeno un po' vivremmo in un mondo infinitamente migliore.
Ricorda Signore questi servi disobbedienti alle leggi del branco, non dimenticare il loro volto.
E l'amore ha l'amore come solo argomento.
Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando rossi di frutti li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti.
Un sogno, fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco:
perché i ciliegi tornassero in fiore,
perché i ciliegi tornassero in fiore.
Primavera non bussa lei entra sicura
come il fumo lei penetra in ogni fessura
ha le labbra di carne i capelli di grano
che paura, che voglia che ti prenda per mano.
Che paura, che voglia che ti porti lontano.
Mentre lui le insegnava a fare l'amore... lei gli insegnava ad amare.