Scritta da: Gennaro Volpe
Ospedali, galere e puttane: sono queste le università della vita. Io ho preso parecchie lauree. Chimatemi dottore.
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Ospedali, galere e puttane: sono queste le università della vita. Io ho preso parecchie lauree. Chimatemi dottore.
Ero attratto da tutte le cose sbagliate: mi piaceva bere, ero pigro, senza Dio, senza idee politiche, senza ideali. Vivevo nel nulla; la mia era una non esistenza e a me andava bene così. Tutto questo non faceva certo di me un personaggio interessante, era troppo faticoso. Quello che volevo veramente ero uno spazio facile, indefinito dove vivere tranquillo. Volevo essere lasciato in pace.
Non cerco mai di migliorarmi o di imparare qualcosa, rimango esattamente come sono. Non sono uno che impara, sono uno che evita. Non ho voglia di imparare, mi sento perfettamente normale nel mio mondo pazzo; non voglio diventare come gli altri.
"Umanità, mi stai sul cazzo da sempre". Ecco il mio motto!
Restare all'ufficio postale e impazzire... o andarmene e giocare a fare lo scrittore e morire di fame. Decisi di morire di fame.
Paradossalmente la gente che crede di sapere sempre tutto è proprio quella che non capisce mai un cazzo.
A volte mi sento come fossimo tutti prigionieri di un film. Sappiamo le battute, sappiamo dove metterci, come recitare, manca solo la macchina da presa. Però non possiamo uscire dal film. Ed è un brutto film.
Seduto con una bottiglia alla macchina da scrivere non è la via più semplice per scampare al terrore. Ho sognato per una vita di diventare scrittore e adesso i demoni sono su di me. Scrivere eleva i sentimenti a tale livello che siamo alla mercé di tutti gli avvenimenti. Un filo d'erba diventa una spada; una storiella d'amore dilania le viscere. Con quei pochi che conosco fingo di essere un duro, ma non la do a bere a nessuno. Una delle poche cose che mi salva (ecco una banalità) è l'abilità di ridere ogni tanto. Senza quella andare avanti sarebbe impossibile.
Non c'è niente da fare, non c'è altra via d'uscita, e bisogna imparare a combattere per niente, senza far domande.
Il mondo, una ragnatela di merda. La sopravvivenza è un osceno filo di sputo.