Scritta da: Silvana Stremiz
Amarti è piangerti,
non c'è amore che non viva un pianto!
... amarti è guardarti,
per perdermi nei tuoi occhi e non far più ritorno!
... amarti è sognarti,
per stare con te anche nella fantasia!
... amarti è parlarti,
per dirti in poche parole ciò che il cuore mi sussurra!
... amarti è toccarti,
per capire se sei un sogno o realtà!
... amarti è baciarti,
per essere catapultata in paradiso!
... amarti è onorarti,
per i miracoli che hai fatto alla mia vita!
... amarti è fidarmi,
per lasciarmi andare a occhi chiusi restando sempre a alta quota!
... amarti è tutto,
tutto mi riconduce a te!
... amarti è viverti,
per dare un senso alla mia vita!
E per me amore mio amarti
vuol dire infinito...
ti amo con tutta me stessa.
Anonimo
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    Scritta da: Marianna Mansueto
    Perché io sono la prima e l'ultima
    io sono la venerata e la disprezzata,
    io sono la prostituta e la santa,
    io sono la sposa e la vergine,
    io sono la mamma e la figlia,
    io sono le braccia di mia madre,
    io sono la sterile, eppure sono numerosi i miei figli.
    Io sono la donna sposata e la nubile,
    io sono colei che da la luce a colei che non ha mai procreato,
    io sono la consolazione dei dolori del parto
    io sono la sposa e lo sposo,
    e fu il mio uomo che mi creò.
    Io sono la madre di mio padre,
    io sono la sorella di mio marito, ed egli è il mio figlio respinto.
    Rispettami sempre,
    perché io sono la scandalosa e la magnifica.
    Anonimo
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      Scritta da: F4B10Z

      22 Settembre

      Tempo.

      Inesorabile compagno,
      odiato nemico.

      Dalla felicità dell'amore,
      alla consapevolezza della solitudine,
      ed il tempo che dovrebbe dar conforto,
      rende tutto più amaro.

      Ed ora, 22 Settembre,
      anniversario di quel che era,
      e che non hai lasciato potesse essere,
      sono qui, a scrivere.

      Scrivo qualcosa che brucia ancora,
      sulla mia pelle, sulle mie labbra,
      direttamente impresso a fuoco,
      sul cuore.

      Odiami. Portami rancore.
      ... ma non dimenticare mai.
      Anonimo
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        Scritta da: Kain
        Senza te ho perso la facoltà di volare...
        Senza te ho perduto la luce calda dell'anima...
        Senza te ho dimenticato lo scorrere del tempo...
        Senza te ho lasciato cadere le mie ali...
        Senza te ho visto il mio sangue scorrere via e mozzarmi il fiato...
        Senza te mi sono dimenticato il colore dei fiori...
        Senza te ho scordato di nutrirmi...
        Senza te ho scordato di dissetarmi...
        Senza te ho dimenticato di uscire a vedere il mondo...
        Senza te ho scordato il semplice sorriso...
        Senza te ho dimenticato di guardare fuori della finestra...
        Senza te ho scordato di sollevare gli occhi fissi sul pavimento...
        Senza te ho dimenticato di respirare...
        Senza te ho solo smesso di vivere.
        Anonimo
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          Scritta da: Hannele
          Non sei ma rimani
          Non puoi ma ti tengo
          Non vuoi ma ti spingo
          Non ti ho ma ti voglio.

          Non sei ma ti sento
          Non sei ma ti vedo
          Non sei ma ti odo
          Non ti ho ma ti voglio.

          Un'illusione perenne:
          ti silenzio, ti reprimo
          ma resti inerme e solenne.
          Non sei ma batti.

          Batti feroce fugace
          improvviso disarmante
          tenue sorprendente
          dolce devastante.

          Batti in un cuore freddo
          Batti in un corpo steso
          Batti in un sogno caldo
          Batti in un fuoco acceso.
          Anonimo
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            Scritta da: Apollonia Nessuno
            Veste di gioia un volto senza storia.
            Perché nato sotto le sue fortunate spoglie
            Mai ha dovuto urlare per comunicare le sue gioie
            Perché di tanta bellezza era ricoperto
            E lo sguardo di deboli occhi
            Incantava narrando presunte storie di vento.
            Oh perché dunque mi lascio ingannare da te bellezza,
            apri la tua florida bocca e non ascolto
            ciò che sussurri
            perché mi basta solo guardarti
            per il cuore incendiarmi.
            Ingiusta sei Bellezza
            Poca fatica recherai a chi da te sarà vestito
            Perché viviamo in un mondo immaginario
            Dove tu bellezza siedi su un trono fatto di pezza.
            Non sappiamo chi sei Bellezza
            Non puoi essere un trucco che dipinge le labbra di rosso, no!
            Non una pelle che da macchine artificiali di color ebano sarà baciata, no!
            Sarai la Vanità di chi ti veste e quindi di sicurezza e orgoglio la tal anima investe?
            No...
            Bellezza non sei tutto ciò.
            Dimmi oh bellezza che ancora nessuna bianca mano ti ha raggiunta
            E resterai ancora tra le Volte Celesti, sorridendo beffarda di chi crede di averti raggiunta
            E avuta.
            Non vedo attorno a me nessuna persona o semplicemente essere umano che ha racchiuso in sé il tuo segreto.
            Ti vedo forse nel fascino di un tronco di quercia
            O nelle sfumature d'Oro delle foglie su un prato d'erba
            Abbandonate così
            Come le mie gloriose e utopiche sensazioni.
            Anonimo
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              Scritta da: Daduncolo

              Sento le sirene

              Sento le sirene di
              tanto in tanto,
              recluso in profondo
              rifugio segreto,
              trascorro la gran
              parte dei miei giorni,
              la luce di una candela
              e qualche buon libro
              ammazzano il tempo
              infinito.

              Una radio trasmette
              notizie mentre lo
              sguardo segue le
              mie orme nella
              stanza buia.

              Il riflesso sullo
              specchio, il tocco
              delle campane di città,
              una pena infinita
              e una speranza lontana
              anni luce.

              Sento le sirene di
              tanto in tanto, la paura
              cresce nei miei occhi,
              l'intenso suono arresta
              il mio respiro, il
              marciare interrotto dei
              soldati verdi nelle strade
              è un continuo precipitare
              nel vuoto.

              Non mi resta che pregare,
              lo faccio di tanto in tanto,
              quando non riesco a
              svegliarmi da un brutto
              sogno.

              Sento le sirene di
              tanto in tanto,
              come di tanto in
              tanto osservo la
              stella di David
              sul mio braccio.

              Piango nel silenzio,
              il ricordo di mia moglie
              uccisa nel grigiore dei
              miei occhi, sale la
              rabbia al cielo, tento
              di trovare un po' di
              giustizia, inseguo
              invano quel desiderio
              fiorito nel cuore, il
              nostro sogno di famiglia
              è divenuta una lontana
              stella nel cielo.

              Sento le sirene di
              tanto in tanto, l'aria
              è infetta da rancore
              e noi esule anime
              costrette a fuggire
              per continuare a
              vivere nella terra
              del genocidio, abbiamo
              mollato, il coraggio
              ci è mancato.

              Sento il mio destino
              marciare nel campo
              della morte, sento
              il vento soffiare
              così forte, che
              penso d'esser
              divenuto già
              polvere.
              Anonimo
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                Scritta da: Myškin

                Limbo

                La passione di altri
                ci ritrova così
                due anime ora pallide
                stanche e accondiscendenti
                sfumiamo via
                restando rappresi
                sulle foglie di alberi
                poco distanti.
                Il nostro viaggio non ha più una testa
                e si può andare
                anche da nessuna parte,
                perché a fermarsi non è nessuno.
                Qualcosa si compie
                incessantemente,
                e ogni sosta è un'uscita di strada,
                in cui ancora fatichiamo a rientrare,
                tu rinchiusa in un bagno,
                io nello sfratto del tempo
                che gli altri dormono.
                E nei momenti in cui brilliamo
                non c'è più nessuno a guardare.
                Anonimo
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