Scritta da: Buisnessman

Il trionfo della viltà

Che l'amore trionfi sussurrò colui
che era definito il vile,
colui che per le sue colpe era stato trafitto da qualsiasi verbo
che le persone erano un grado
di proferire in base a una sola campana suonante.
Da uomo schernito,
lui si alzò, guardo tutti e disse:
"che il mondo non mi abbia donato la perfezione io lo so,
ma mi ha donato la capacità di capire il mio errore e trasformalo
nel mio vantaggio più grande.
Chi parla è colei che l'amore non sa cos è e lo usa per dare
più corpo alla sua vita priva di evento,
al suo spirito privo di sogni.
Che l'amore trionfi,
ma per chi lo usa per sentirsi meno solo
sia il più grande dolore della sua vita"
questo è l'uomo vile,
che in un battito d'ali e uno sguardo rivolto al cielo,
cancella il suo passato e rivive nel sorriso di quelle persone
per cui lui è il valore non ciò che rappresenta.
Anonimo
Vota la poesia: Commenta

    Lacrime

    Piango... piango lacrime stupide...
    lacrime per una persona stupida? No, quello no...
    piango per la mia stupidità,
    per il mio egoismo,
    per il mio non voler vedere e riconoscere la realtà...
    ... e piango per lui,
    per lui che mi ha fatto soffrire,
    per lui che mi ha baciata,
    per lui che non mi sopporta.
    Vale davvero la pena piangere?
    Forse no, ma lei, lei che ha preso il mio posto,
    avrà la vita che io volevo... il mondo a volte è ingiusto.
    Anonimo
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Michela Vaccai

      Tu

      Tu...
      tu sei bello,
      unico,
      fantastico.
      Tu sei il mio dono...
      un dono caduto dal cielo,
      conosciuti cosi... quasi per sbaglio
      non so se ti merito...
      ma so bene quanto io ti amo.
      Tu che hai quell'insicurezza divina,
      tu che hai quel corpo per me fantastico,
      quello che ancora non ho toccato in nessun modo,
      ma che in molti dei miei sogni e desideri è apparso.

      Quante volte ho scritto il tuo nome nei mille fogli...
      tu li riempi ormai,
      come il mio cuore è pieno di te, i miei occhi lo sono di lacrime.
      Chissà se mai verrai da me...
      Chissà se mai potremo guardarci negli occhi
      e confessarci l'amore.
      Mio Dio quanto ti vorrei... davvero
      solo Dio lo può sapere.

      Voglio vederti...
      voglio sentire il cuore sobbalzare,
      voglio sentirmi guardata da te,
      voglio toccarti,
      baciarti,
      sfiorarti...
      e se posso... entrare nella tua testa mentre siamo vicini.
      Ti amo... ti amo... amo te...
      e non smetterò mai di dirlo...
      Ti amo.
      Anonimo
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Kain

        La notte

        La notte è giunta sul suo mare calmo della sera,
        cullata da timidi pensieri e da dolci venti,
        cullato dal mio star lì a cercare parole,
        io che ho coltivato i miei sospiri accarezzati
        dalle timide notti, che nascondevano il mio rossore,
        io che avverto il mio cuore
        che come un piccolo pulcino appena nato
        scalpita a piccoli fremiti e mi fa sospirare...
        e mi lascio cullare dal tiepido cantar
        delle notti senza fine e dei dolci
        sussurri della vita.
        Anonimo
        Composta domenica 18 luglio 2010
        Vota la poesia: Commenta

          Se Questo è...

          Ti amo, ma ti odio allo stesso tempo.

          Spiegami.
          Come è possibile volere i baci,
          ma anche la morte di una persona.

          Avere i brividi quando ti guarda,
          quando ti sfiora,
          quando respiri la sua stessa aria.
          Un incantesimo che avvolge.
          Dolce profumo che circonda i vostri corpi, come tante scintille.
          E quando lo sogni, avere nel cuore uno strano calore,
          che ti fa capire di essere il protagonista dei pensieri dell'altro.
          Avere una sensazione di assoluta completezza.
          Ti senti in pace.
          Sentire in corpo quella flebile fiamma dorata, procura una febbre piacevole.

          Ridete al solo pensiero della vostra malattia.
          Vedete formarsi davanti ai vostri occhi il suo viso.
          Perfetto in ogni dettaglio.
          Poi vi voltate per osservarlo, ed allora la massima felicità.
          Incontrate i suoi occhi.
          Velati da una malcelata sorpresa nel vedervi voltata.
          Poi la dolcezza, unita ad uno strano tremito, si impossessa di voi.
          Abbassate entrambi lo sguardo.
          Non riuscite più a resistere al sentimento che trasuda dai vostri corpi, ormai palpabile nell'aria, come una brezza profumata.
          Procura una strana sensazione, vedere la propria mano tremare e sudare.
          Le tenete contro il ventre, per nascondere la realtà e l'evidenza.
          Vi sforzate a non voltarvi nuovamente, ma non resisterete a lungo.

          Se questo è l'amore.
          Il sogno, lo sguardo, la felicità, il sentimento.

          §§§

          Poi svanisce.
          In quel vento profumato che lo aveva tratto a voi.
          Il cuore più vuoto.
          Un peso che manca.
          Un peso di cui si sente la mancanza.
          Gli sguardi assenti.
          La felicità sparita.
          In una nuvola di fumo, veloce nel vento.
          Ti volti, sperando di incontrarlo, priva di speranze.
          Il vostro appuntamento mancato.
          La lontananza di un abbraccio che non sentirete più.
          Proprio allora.
          Quando la realtà sostituirà il vostro mondo di sogni.

          Ne è valsa la pena?

          Vedere i vostri sentimenti sfaldarsi.
          Raggrinzirsi.
          Infrangersi.
          Sentimenti profondi.
          Che vi hanno fatto ridere e piangere.
          Sentimenti pesanti.
          Allora vi apparirà

          Se questo è l'odio.
          Il sogno, lo sguardo, la felicità, il sentimento.
          Il vuoto, la mancanza, il vento, le speranze.
          Tutto ciò che amate, odierete.
          Con la stessa intensità e sentimento.
          Amerete il vostro odio.
          Odierete il vostro amore.
          Anonimo
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Violina Sirola

            La bambola di sale

            Una leggenda buddista narra
            di una bambola di sale che voleva conoscere il mare.

            Era una bambola di sale e non sapeva che cosa fosse il mare.
            Un giorno decise di andare alla ricerca del mare.
            Camminò per sentieri aridi e
            scoscesi, s'inerpicò sui monti e
            discese a valle, per contemplare l'immensa luce
            bianca del sole sulle onde del mare, quand'era ancora
            l'alba. Poi chiese di conoscere: "Che cosa posso fare"?
            "Toccami" rispose il mare; la bambola esitò, poi lo toccò
            perplessa con le dita di un piede e
            incominciò a capire: una parte di sé se n'era andata via!

            S'immerse nell'acqua quasi completamente
            ancora non capiva che cosa fosse il mare.
            E, quando finalmente nell'onda travolgente
            il mare l'assorbì, la bambola di
            sale, prima di scomparire, mormorò dolcemente: "Il mare sono io".
            Anonimo
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Danza di Venere

              Esiste o non esiste

              È un caso vedere le foglie volare spinte dal vento,
              È un caso vedere un frutto cadere al suolo,
              È un caso piantare un pesco e scoprire che nascerà un albero di pesche,
              È un caso se le correnti marine si infrangono sugli scogli,
              È un caso che il sole sorga ogni mattina,
              È un caso pensare ad una rosa rossa come simbolo d'amore e passione,
              È un caso incontrarti e pensarti intensamente,
              È un caso vederti e conoscerti da sempre,
              È un caso averti in mente continuamente,
              È un caso apprezzare i silenzi in cui ci fissiamo,
              È un caso, solo un caso.
              Anonimo
              Composta giovedì 9 marzo 2017
              Vota la poesia: Commenta