Scritto da: Ipensieridi Giò
in Diario (Esperienze)
Ti regalo la chiave per aprire i mie sogni, dopo averli guardati non ridere di me per il troppo vedere te.
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Ti regalo la chiave per aprire i mie sogni, dopo averli guardati non ridere di me per il troppo vedere te.
È difficile risalire dopo una brutta caduta, ci sarà chi ti darà una mano, ci sarà chi pregherà perché tu non ci riesca. A questi ultimi voglio dire una cosa: fino a che avrò fiducia in me stessa e sarò orgogliosa di quello che sono, non ci sarà niente e nessuno che mi impedirà di rialzarmi e vivere la mia vita.
E poi ti fermi a pensare che cosa avresti potuto fare che non hai fatto, a cosa avresti potuto dire che non hai detto, a quanti "vaffanculo" mancati e quanti "ti amo" solamente pensati, e ti chiedi se la tua vita avrebbe preso un'altra strada se solo avessi avuto il coraggio di osare.
Non voglio una vita in discesa, ma un sereno cuore per vivere questa mia vita in continua salita.
Sono le cose che vivi che resteranno scritte nei tuoi ricordi.
La mia anima vaga tra le onde del tempo, si dimentica di ogni cosa, e nell'infinito trova la sua semplicità.
Sorridi sempre, anche se non hai una ragione. Non buttarti giù, se devi piangere fallo per gioia, ma non piangere per chi ti fa del male, perché ci gode a vederti cadere e soffrire. Sorridi e continua finché non lo senti esplodere nel cuore.
Tutti noi abbiamo nelle nostre vite i nostri affanni, le nostre storie e segreti, i nostri giorni di gioia e di tristezza. Tutti abbiamo i nostri silenzi per calmare il dolore, abbiamo tutti le nostre cicatrici, i nostri fantasmi, i sogni infranti che vogliamo ricostruire... e ognuno di noi cerca un cammino che può portarci alla comprensione che la vita deve essere vissuta un giorno alla volta, e credendo sempre con molta fede e fiducia che andrà tutto bene, sempre, e che ogni giorno abbiamo la possibilità di ricominciare. Perché il sole sorge ogni giorno.
Sono uno spirito libero, sogni e lucida follia, perché la realtà che conosco è un'ipocrisia della falsa normalità. Preferisco la mia imperfezione a questo mondo di apparenze perfette, dove la paura prende il sopravvento. La mia unica paura è la paura stessa di non aver paura.
Avessi un altro modo per dimostrare il bene che sento lo userei. Magari ad alcuni elementi piacerebbe anche di più. Io di solito uso esserci e non con le parole. Uso preoccuparmi e essere presente. Uso non guardare "torto" o "ragione" non importa, io se ci tengo vengo a prenderti. Ci vengo malgrado tutto, tutti e ovunque tu sia. Invece a volte sembra che le persone preferiscono calci nel sedere, essere usati e gettati come niente fosse. Assenze e mancanze. Parole tante, ma gesti niente. O forse è meglio dire che questo è ciò che spesso regalano come se fosse la cosa più normale del mondo, ma poi si "irritano" se ricevano altrettanto.