Fame Insaziabile


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...silenzio era rotto solo dal gocciolare di qualcosa di denso alla mia destra, cadeva lentamente e ad un ritmo regolare. Sembrava petrolio o una sostanza ugualmente viscosa e pesante.
Nell'aria stantia del cubicolo in cui mi trovavo avvertivo una persistente puzza di muffa e di qualcosa di più pungente, forse ammoniaca, ma non ne ero certa.
Dall'alto giunsero, come evocate dal nulla, le note di un ballo latino. Il tempo ed il ritmo non erano quelli giusti, sembravano distorti, volutamente rallentati come se manipolati con l'aiuto di un software di editing musicale.
La voce del cantante aveva un che di sinistro e nella melodia percepivo la consistenza di uno spettro di puro suono.
Cercai di ascoltare le liriche del pezzo. Veramente brutte ed agghiaccianti. Ora riuscivo a distinguerle nettamente.

"Ay ven devorame otra vez,
ven devorame otra vez
que la boca me sabe a tu cuerpo
desesperan mis ganas por ti...

hasta en sueños he creido tenerte devorandome
y he mojando mis sabanas blancas recordandote"

Mi concentrai per raccogliere i pensieri. Ricordavo solo che ero partita verso il tramonto da Assisi in direzione Gubbio. Avevo percorso la solita strada che passa per Santa Maria degli Angeli, rimanendo come sempre affascinata dall'omonima basilica che domina ... [segue »]
Composto lunedì 2 giugno 2008

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