Fame Insaziabile


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...asportai il fegato.
Era ancora vivo mentre lo facevo e urlava come un agnello. Ma purtroppo durò poco perché la sua voce si spense quasi subito in un gemito soffocato.
Sorridendo mi cibai dei suoi organi caldi, lasciando il cuore, saporitissimo, per ultimo.
Fuori l'aria della notte era fresca. La mia Clio mi aspettava paziente sul piazzale antistante la casa.
Entrai un attimo dove abitava il tatuato e dal suo telefono composi il 113 e denunciai anonimamente il luogo e il mio aggressore alla polizia. Non per un fatto di giustizia, noi Rettili governiamo segretamente la Terra da milioni di anni e non badiamo a queste banali regolamentazioni della Mandria umana, quanto perché quella casa mi piaceva e avevo intenzione di ristrutturarla per venirci ad abitare coi miei fratelli appena possibile. Forse, per via delle forti vibrazioni che avvertivo nell'aria, sarebbe potuta andar bene anche per il Nido.
Non potevo certo aspettare il lungo corso delle indagini della lentissima giustizia italiana.
Mentre mettevo in moto sbocconcellavo un pezzo di cuore caldo.
Dio, che serata intensa, divertente ed elettrizzante avevo trascorso.
Non vedevo l'ora di raccontarla a Carlo.
Composto lunedì 2 giugno 2008

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