Scritto da: Tommaso Mazzoni

Uomo nudo


Scegli la pagina:
Solo e soltanto l'uomo sa come dovrebbe essergli favorevole il mondo in cui vive, e si sforza, poverino, di creare modelli di vita attraverso l'arte e le mitologie (cfr. Il mio articolo "Arte + Mito = Vita", dal libro "Così il Tempo Presente").
Così, ogni etnia, ogni popolazione, ma anche ogni singolo, si sforza con la propria fantasia di descrivere immagini, plasmare figure, scolpire statue, scrivere libri che sublima con linguaggi ispirati che sovente li eleva a moti di nobile poesia, scrive ed esegue musiche, sempre rapportate - in questo caso da me maggiormente rilevabile - allo stile di vita che gli confà, crea idoli da adorare affinché gli siano propizi e che possano, in tal modo, assecondare le proprie aspettative: le speranze di chi prega od implora, di chi si attende una mano dall'alto o dall'Altro, che arriva però solo se la sua fede, la fede che sposta le montagne, è in grado di arrivare a fisicamente mutare i processi chimici esistenti in lui che procedono tuttavia secondo schemi naturali, e comunque senza il suo minimo diretto intervento se non con la deludente ed illusoria fiducia nei paradisi artificiali assai più terreni, i quali spesso, anziché elevare l'anima verso ... [segue »]
Composto mercoledì 30 ottobre 1996

Immagini con frasi

    Info

    Scritto da: Tommaso Mazzoni
    Riferimento:
    (1) - "(...)è come se un cane speculasse sulla mente di Newton, ha detto Nietzsche. E anche Virginia Woolf ci dice, riferendosi però alla morte di Goldie Lowes Dickinson: (...)potremmo essere come vermi schiacciati da una macchina; che cosa sa il verme della macchina, di come è fatta? Può darsi che una ragione ci sia; se c'è, non è una ragione che noi, in quanto
    esseri umani, possiamo afferrare". La citazione l'aggiunsi alla lirica "Il mio Gattino", nel mio libro dal titolo "Il Rifugio nell'Anima"; qui l'ho riportata per comodità di comprensione.
    (2) - Da tutte le fedi confessate, alcune - forse le più affini fra di loro - furono definite, relegate (da relìgo) entro quella che fu chiamata religione, dal predetto verbo latino. Le altre fedi non definite si trovarono perciò fuori, al disopra di quella sorta di contenitore. In altre parole, superstavano. È derivato da questo verbo il sostantivo "superstizione" (latino superstitio, che al plurale, superstitiones, significava peraltro anche "usanze religiose non romane".
    (3) - Del resto, come attendersi una risposta da me? Newton perlomeno è riuscito a arrampicarsi sulle spalle di qualche "gigante", evidentemente. Al contrario, le mie "mani", e non solo queste, mi sono toccate alquanto debolucce...
    Se il discorso sui giganti non risultasse chiaro, vi ricordo quanto, il 5 febbraio 1675, Newton (1642-1727, aveva da poco compiuti i 33 anni) ebbe a scrivere (da "Lettere" ) a Robert Hooke: "Se ho visto più lontano, ho potuto farlo stando in piedi sulle spalle di giganti".
    Il matematico, fisico, astronomo e naturalista inglese Robert Hooke (1635-1702) - lasciate che aggiunga questa ulteriore nota -, tra le svariate invenzioni e studi, di cui si giovò Newton stesso e con cui entrò in conflitto a proposito della priorità della scoperta sulla gravitazione universale, introdusse per primo il nome "cellula" in quanto piccola cavità, piccola cella, appunto (sebbene il tuorlo dell'uovo degli uccelli, ad esempio, non sarebbe poi tanto piccolo!) Il particolare interessante del nome dato alle cavità che stava studiando sta infatti a confermare come questo scienziato si sia mostrato attento alle proprie ricerche. Ma il suo nome non mi risulta così altisonante come il suo collega/rivale Newton benché Hooke sia stato assistente del fisico (di origine irlandese) Robert Boyle a Cambridge (ma su cui non mi soffermo), nonché Membro della Royal Society.

    Commenti

    Invia il tuo commento
    Vota la frase:0.00 in 0 voti

    Disclaimer [leggi/nascondi]

    Guida alla scrittura dei commenti