Recensione libro l'amico del Fuhrer

Capitolo: primo capitolo
Un vortice di colori, l'incontro con un uomo che viene da un altro tempo, una grotta. Sono questi gli elementi dell'incipit nel romanzo di Orazio Santagati. La grotta, luogo dove tutto viene rivelato, dove avviene la trasformazione e l'anima si eleva verso l'intellegibile. La caverna è però anche il luogo sotterraneo dai limiti invisibili, simbolo dell'inconscio e dei suoi pericoli, palcoscenico del mondo ctonio, luogo di contatto con le forze e i poteri della profondità, luogo condensatorio di forze magiche e sovrannaturali. Ebbene, dalla grotta, dal compito svelato, inizia il viaggio del protagonista attraverso le due Grandi Guerre del Novecento per tentare di fronteggiare e arginare la follia e la scelleratezza di Adolf Hitler. Compito arduo, quello di Santagati, che da profondo conoscitore dei fatti dà voce e corpo ad un interrogativo che è rimbalzato sulle pagine della Storia sin troppe volte: ma Hitler, poteva essere fermato? Con l'anima e la scrupolosità del soldato, il protagonista tenta, attraverso i piani paralleli del tempo, di penetrare negli avvenimenti salienti e di cambiarne il corso.
A partire dall'incontro con un Hitler adolescente, povero in canna, pittore fallito, preda del pesante senso di inadeguatezza. Figura lontana dall'uomo assetato di potere, stratega visionario e trascinatore di masse che di lì a poco avrebbe stretto l'Europa in una morsa di terrore. Ed ecco Orazio Santagati giocare con la Storia e la Fantasia, con la Verità e l'esoterismo per arrivare ad interferire, in scenari sempre più complessi, con la vita e il destino. Un romanzo sorprendente, tutto da leggere, dove non mancano squarci di tenerezza e un finale assolutamente suggestivo.
Composto sabato 29 marzo 2014

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    Recensione CNR Storia

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