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Vi sono persone che nel corso di tutta la vita, non riusciranno mai a pensare e tanto meno a dire: "Mia madre non mi ha amato", oppure "Mio padre non mi ha voluto bene", o ancora "Mia madre e mio padre non mi hanno voluto bene" o semplicemente: "Non sono amato", anche se sentono che le cose stanno così. Una frase come questa, terribile, distruttiva, non può affiorare neppure nel silenzio di un dialogo interiore. Eppure, la sua fondamentale verità cerca incessantemente di esprimersi. Poiché la via più breve, quella della esplicita affermazione, le è preclusa, la vaga consapevolezza del proprio "essere non amato" si apre complicate vie d'uscita. Da persone psicologicamente "illuminate" quali siamo, raccontiamo forse senza inibizione che da bambini siamo stati lasciati soli in questa o quella occasione, che non siamo stati compresi, che i genitori erano troppo presi o malati, che rigidi principi religiosi li rendevano timorosi, che avevano nei nostri confronti pretese eccessive, che erano incapaci di interessarsi alle nostre particolari inclinazioni e così via. Di tanto in tanto cambiano gli argomenti con cui cerchiamo di spiegare il nostro fondamentale disagio e di liberarcene. Come povere anime alla ricerca della salvezza vaghiamo inquieti da una ... [segue »]
Composto domenica 28 luglio 2013

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    postato da , il
    Quando ripenso alla mia infanzia provo un senso di disagio, una profonda tristezza che ancora oggi mi accompagna. Sento di non essere stata amata, e ancora oggi come allora, mi sento incapace, diversa dagli altri, inadeguata in ogni situazione. Ho sempre cercato di dimostrare a me stessa di essere degna di attenzioni e amore buttandomi a capofitto nello studio, affinando le mie abilità e capacità ma nulla è mai abbastanza. Forse perché non sono mai abbastanza agli occhi dei miei genitori, che nonostante io sia diventata madre, non perdono occasione per denigrarmi e trattarmi come se fossi ancora una bambina impossibile da amare. Imperfetta, da biasimare in ogni momento della giornata.

    È una ferita profonda, e ammetterlo non cambia nulla per me.
    Chissà, forse un giorno riuscirò ad accettarlo.
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    postato da , il
    Ah dimenticavo :
    Sogno ippopotami azzurri felici e  banchieri amorevoli che fanno la ruota da dentro una gabbia .
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    postato da , il
    Buongiorno , sono Marco da Milano . Volevo chiedere ai professori dell'amore un parere riguardante un problema che ho . Ho 38 anni e sono scapolo stiti co  e astemio.  Dormo in media 15 giorni 3 notti ,e con le donne purtroppo ho avuto tante delusioni . A lavoro tutti mi trattano al livello di un arrotino scozzese . Non ho avuto un infanzia felice, e ricordo che da piccolo i miei tutori mi costringevano ad ingoiare i torli interi dell 'uovo e ascoltare a ripetizione continua musica neo melodica napoletana . A 14 anni ricordo che mi è apparso il mio bis nonno in sogno dicendomi che io ero figlio a Mario Merola . Non ho mai compreso il messaggio in codice di quel sogno , e ad oggi con tutte queste   situazioni che ho avuto comunque riesco ad amare la vita e la natura ....
    E poi i fiori gli uccelli la notte stellata la notte scura la notte chiara i boschi i prati i ravanelli i cavoli a merenda.....
    .. . Giusto per i torli d'uovo e i napoletani nutro un profondo dis prezzo .
    Insomma vorrei chiedere ai professori se l'amore di cui sono stato estromesso mi abbia condizionato a tal punto da farmi credere che io posso non amare la vita , anche se amo  tantissimissimo la vita ..
    come mi ha detto anche Merol.
    Merol è il mio amico invisibile .
    Grazie
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    postato da , il
    Ci si preoccupa dell'amore che si riceve o non si riceve fino a quando non si sperimenta che il vero problema dell'amore non è tanto il riceverne, quanto l'accorgersi di averne avuto e averne oltre misura. Praticamente di viverci dentro, da sempre. Chi si accorge di ESSERE amore, non ha più problemi di averne, ma semmai solo di darne quanto più può.
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    postato da bluedeep, il
    Ciao , credo che se davvero esista una guarigione, essa debba passare necessariamente per la presa coscienza del proprio stato di non amato , ma questo che credo sia il primo gradino della scala del risanamento sia anche l' unico gradino.
    la nostra mente, la nostra dignità, fanno di tutto per  farci credere come falsa questa constatazione : Io non sono stato amato.
    Tu, solo per il fatto oggettivo che lo hai scritto, lo hai detto, sei già guarita.
    Che ne pensate?

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