Scritto da: Silvia Cortellini

Silenzio

Silenzio. Non verbale, ma mentale. Sarà che la serenità ti porta ad assestarti e a non essere più incontrastato da parole, quelle parole offuscate che in altri tempi occupavano la tua testa e ti inducevano a tirarle fuori. Spesso si tende a pensare che la riduzione della propria vena poetica possa indicare una momentanea mancanza di emozioni, la conduzione di un tenore di vita poco intenso, e una bassa attività cerebrale. In poche parole, l'apatia provocherebbe l'arresto dei tuoi pensieri più interiori. Questo secondo molti, ma non secondo tutti. Pareri contrari sostengono che non è l'apatia a far sfruttare a pieno la tua mente, ma un semplice interrogativo al quale non riusciamo a dar risposta. Questa domanda varia da soggetto in soggetto, ma è sempre il dubbio a renderci instabili e a farci emergere emotivamente nella nostra "pienezza". Chi ora gioisce è privo di parole poiché è troppo impegnato a vivere e a percepire l'ebbrezza della felicità. Chi predilige il pensiero alla vita è colui che ancora non ha avuto la fortuna di cogliere la sua "effimera bellezza".
Composto mercoledì 25 febbraio 2009

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