L'incapacità nel provare piacere ed interessi credo sia giunta alla soglia del vertice, cuspide fra dolore e nullità. Mi rendeva felice la rugiada del mattino il profumo di salsedine nei pomeriggi d'autunno ridere con i coetanei, ridere, non muovere i muscoli del viso con fare enigmatico, nascondendo veri percorsi mentali e i sentimenti del cuore. Pensieri e sentimenti!? Forse non ci sono più. Il passato non mi ha regalato eccelse felicità, ma i profumi della natura li scindevo, dentro me facevan sì che mi sentissi vivo. I concetti di vita e morte danno risultanze diametralmente opposte, non ora però. Concetti figurativi che materializzano il presente in un cerchio, il diametro della vita coagula con quello della morte. Un cerchio che diventa sfera e m'avvolge, prigioniero nel mio spazio, spazio che si consuma. Spazio dove sempre più spesso percepisco solo il mio odore, Odore di guano che nausea.
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