[...] "Mi spieghi perché ti da così fastidio che io ti chiami?" "Non mi da fastidio il fatto che mi chiami, mi da fastidio sentirti e non averti, sapere che per quanto io possa allungare la mano non arriverò mai a te. Il peggio è che non è colpa di nessuno, solo del destino. Ti ha portato via lasciandomi qui incatenato a questa città che ho sempre amato ma che senza te comincio ad odiare." "Sì, ma potremmo almeno sentirci ogni tanto" "Sì. Forse, ma non ora. Non capisci come mi sento?" "E tu non provi a capire come mi sento io?" "Il fatto è che sentendoti ripenso a te, e ripensare a te senza averti tra le mie braccia mi fa male. E io non posso stare più male. Non posso."
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