Scritto da: JNero

Pensieri di una notte invernale


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...momento, si sentiva bene, si sentiva accettato, ed era una bella sensazione.
Non erano tante le persone che riuscivano a farlo sentire totalmente accettato, totalmente "incluso" nella vita di qualcuno; trovava sempre il modo per sentirsi escluso dalla vita delle persone che frequentava, perché voleva essere amico di tutti, ma ovviamente non poteva. Era molto estremista nella divisione delle persone che conosceva: o erano "bianche" o "nere", o erano amici oppure non erano nulla, per lui non esisteva una via di mezzo. Poi c'erano queste persone, come c, come s, come m, che lo facevano sentire bene, con loro si sentiva un libro aperto, bastava chiedere e gliel'avrebbe dato, qualsiasi cosa. La cosa paradossale era che ci aveva messo sempre tanto per poter considerare una persona a questa stregua, ma con c era bastato un mese. Un mese di risate, di confessioni, di momenti di fragilità, di richieste d'aiuto accolte, di domande e di risposte.
Era diventata importante in poco tempo, e sperava lei lo sapesse. E sperava che fosse contraccambiato.
Passò in fretta mezz'ora immersa in questi pensieri, con gli strepitii del fuoco come unico sottofondo, e il caldo avvolgente che ne derivava che univa idealmente le due menti,... [segue »]
Composto sabato 14 dicembre 2013

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