Scritto da: Raffaele Caponetto
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...che prese subito posto ai piedi di Tonio e, come ogni mattino, incominciò a lamentarsi della sua sfortuna elencando tutte le disgrazie che doveva sopportare giornalmente. Terminata la sua lunga litania, mentre i tre scellerati si contenevano a stento per non scoppiare in sonore risate, rivolgendosi a chi credeva che fosse Cristo gli disse: oh Signore, perché mi punisci per le stregonerie della Pierina e le malefatte di Bombur? Il Tonio girandosi verso il povero Bifur e alzando la testa, che fino a quel momento, aveva tenuta il più nascosto possibile; con voce rauca, profonda e minacciosa gli gridò: Bifur tu sei un concentrato di malefici e ti debbo punire. Gli altri due compari dal confessionale, con pentole e casseruole, fecero un fracasso infernale. Al povero disgraziato, a questo punto, gli si gelò il sangue nelle vene, impallidì, trasalì e cadde a terra morto stecchito. I tre burloni, che non avevano previsto un esito così funesto, per il resto della loro vita, attirarono su di loro la sfortuna che per tanti anni aveva accompagnato il povero Bifur. Se la storiella non è vera, è bene inventata.
Composto venerdì 7 giugno 2013

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