Scritto da: Michelangelo Blanco

Il messaggio di Elia


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...Vieni, per favore vieni.
Parliamo dentro la nuvola.
Mi hai visto mai?
Sai chi sono io?
Per favore credimi.
Credimi figlio mio.
Figlio della stella del mattino, figlio delle nuvole, figlio per sempre, gridalo forte.
Io sono il tuo Signore.
Mi hai creduto mai?
Per favore credimi adesso.
Io sono il vostro Signore e questo è lo stile mio.
Credetemi figli miei.
Io verrò da voi.
Aspettate un solo momento."

Elia è partita per Malta. Prima di partire ci disse che non dovevamo essere preoccupati per lei - era felice e serena più che mai - che sarebbe tornata presto, che avrebbe sentito la nostra mancanza e che eravamo "tanto deliziosi".
È stata cinque giorni con noi, in grande comunione, conquistando anche le nostre mogli.
A mente serena scrissi questi appunti più per me che per il "Rapporto" nel quale ho deciso di inserire questo incontro, e non mi chiedo più chi è questa donna, da dove viene, dove andrà, ma cosa ha rappresentato per noi?
Cosa ci ha lasciato?
Anche se "qualcuno" ha detto: "Stolto colui che pensa che l'esperienza possa essere frutto di lezione impartita da chi l'esperienza l'ha già fatta o da chi precorse i tempi...", oggi possiamo ben dire di aver ricevuto da elia una grande lezione d'umiltà.

***
Sono trascorsi trent'anni e non l'ho né rivista né sentita.
L'ho solo ascoltata e basta.
Scriverei ancora le stesse cose, ma come si può raccogliere un frutto da un germoglio mal seminato?

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