Scritto da: Marco Teocoli

Un amore impossibile, o quasi

Capitolo: 17

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...frutti, per asciugare i panni stesi ed altro ancora, tranne però per il turismo e per produrre energia a basso costo. Ma questa è un'altra storia.

Guardai il cielo prima di avvicinarmi all'uscio e mi soffermai per prendere l'ombrello ancora umido per il compito svolto la sera prima.
Stavolta decisi di non avvalermi delle sue facoltà protettive e lo lasciai cadere sul primo gradino della scala, infatti preferii andare per le vie del paese con le mani libere al calduccio nelle tasche del Fay, cappuccio in testa e bottoni abbottonati.

Percorsi zigzagando i primi 100 metri della stradina che collegava il mio appartamento con le vie del centro, annusai l'odore succulento della farina ancora calda dei cornetti appena sfornati e del caffè lungo come il Po.
I cornetti, in Sicilia, li chiamiamo cornetti, dallo stretto in su prendono il nome di brioche, la cosa buffa è che da noi le brioche sono quelle tonde che di solito vengono farcite con il gelato.

Quando l'incomprensione dei termini dialettali invade la nostra giornata per uscirne utilizziamo il linguaggio universale, cioè con un gesto che porta l'indice della nostra mano in direzione dell'oggetto che desideriamo, in questo caso il cornetto o la brioche,... [segue »]

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    Scritto da: Marco Teocoli
    Riferimento:
    Continuo del 17° capitolo.

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