Scritto da: Tiziano Marzotto

Holly Bolly


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Holly Bolly non era un tipo molto intelligente. Pure il nome sembrava essere un oscuro presagio di un incerto e mediocre destino. Egli riusciva a fare solo ragionamenti semplici, in parole povere aveva un quoziente d'intelligenza non troppo alto: non che fosse stupido, ma era la tipica persona che arrivava sempre dopo con i ragionamenti e non amava le complicazioni. Un giorno lesse su una rivista che, all'indomani del crollo in borsa del 29', le banche, a fronte dell'orda di clienti che richiedeva di ritirare i suoi depositi, chiusero gli sportelli e non restituirono i soldi che non erano loro, eccetto a pochi fortunati.
La sua mente semplice allora dedusse che delle banche non ci si poteva molto fidare.
Pensò che le banche dovessero offrire delle garanzie, tipo un'ipoteca su beni immobili, quando si va a depositare, cioè a prestare, dei soldi, come fanno loro quando vai a chiedere un prestito, così se non hanno la possibilità di restituirteli sei cautelato.
Confidò queste conclusioni ad amici, parenti e colleghi, ma tutti si misero a ridere e lo presero in giro a lungo.
Holly Bolly ingoiò il rospo, ma questo non lo fece ricredere dalla convinzione che delle banche non ci ... [segue »]

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