Scritto da: Valeria

La ragazza che guardava gli aerei


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...pelle di perla ma neppure il suono dell'accensione del computer la distolse dalla sua immobilità.
Con lo sguardo, disegnavo i contorni del suo corpo, iniziando dal volto per poi scendere giù, fino alle gambe. Notai che alla caviglia aveva un tatuaggio: cercai di capire cosa aveva disegnato ma improvvisamente la mia attenzione venne attratta dal suo volto. La ragazza sollevò una mano dal grembo accarezzandosi entrambe le guance. Sembrava... Piangere?
Un improvviso impulso mi spinse a porgerle un fazzoletto:
- Usi questo -  l'invitai.
Finalmente posò lo sguardo su di me. Mi osservò silenziosa per un paio di secondi, titubante o forse infastidita che uno sconosciuto si fosse permesso di disturbare il suo silenzio.
- Posso aiutarla? -  insistetti. Volevo sentire il suono della sua voce.
Con una carezza leggera, sforzando un sorriso, accettò il fazzoletto:
- Grazie, ma non credo.
La sua voce mi parve un suono di campanelli.
- È in partenza? -  le domandai.
Scosse le spalle in modo quasi rassegnato.
- In un certo senso...
Avrei voluto chiederle di più ma con mia grande sorpresa, mi precedette:
- È un giornalista? -  chiese accennando con il capo al mio portatile.
- Uno scrittore. O meglio, aspirante tale. Mi sto recando ... [segue »]

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    Scritto da: Valeria
    Riferimento:
    Racconto inserito all'interno dell'antologia.

    Commenti

    1
    postato da , il
    Per tutta la vita la ricorderai,dandoti del cretino per non averla rincorsa...,un caffè...,forse? Così è la vita.

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