Scritto da: Mario B.

In fondo al bicchiere


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...telefono. Lo feci. All'altro capo mi rispose un tipo davvero strano, con una pesante cadenza orientale.

"Per lavorare con noi occorre conoscere il cinese". Riattaccai senza dire una parola. Purtroppo ero ancora senza lavoro.

Aspettai la sera. Mi spostai per le vie del centro fino a un pub. Avevo ancora qualche soldo. Appena dentro puntai al bancone. Mi consolai con un paio di rum e una decina di Gitanes. Poi mi tuffai per le vie della città addormentata.

Era un posto di provincia tranquillo, senza troppi grilli per la testa. Lunghi portici, osterie e pub. Era vivo grazie alle migliaia di giovani studenti, molti fuori sede, che frequentavano l'università. Un fiume di denaro a nero che entrava nelle tasche dei proprietari di appartamenti. Un'economia parallela che permetteva a un sacco di gente di tirare avanti bene e, magari, di farsi anche la casa al mare per le vacanze. La riviera non era molto lontana.

Passeggiai a lungo per le strade deserte della città, ubriacandomi del suo silenzio.

Quando mi alzai dal letto, la mattina dell'ottavo giorno, ero ancora senza lavoro. Accesi il telefono. C'era un messaggio: la sera avrei preso servizio al night della tipa rossa come buttafuori. "Bene", pensai. Come un cane, ma avrei tirato a campare. Sarei ripartito da lì.

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    Scritto da: Mario B.
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