Chi si ferma è perduto


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...al convoglio. "La madre della Muta è morta di Noia!"
Solo dopo sussurrò a testa bassa "Mi dispiace, Hanna. Dai, esci a prendere una boccata d'aria fresca mentre lasciamo indietro tua mamma."
La parola dei Pastori, anche quella a bassa voce, era legge; così Hanna uscì coprendosi gli occhi dal riverbero del primo mattino.
Il convoglio si stava preparando a riprendere la marcia, chi era indaffarato a raccogliere i giacigli, chi ad ultimare la colazione di insetti fritti e polenta, chi a montare i buoi al giogo delle carovane. "Poco più che scheletri di camion e macchine, sormontati da miseri baldacchini, ma dove vogliamo andare?"
I Pastori cavalcavano sui loro destrieri lungo il perimetro, agitando nervosamente i loro lunghi Bastoni e gridando la loro cantilena per mettere fretta ai 237 "236, adesso" membri della comunità in cammino.
L'inquietudine si poteva respirare.
Decenni dopo che la civiltà si era letteralmente lasciata morire a seguito dell'epidemia, il virus Noia continuava a mietere vittime, lento ed implacabile come il gocciolare dalle grondaie dopo un temporale.
"Illusa, la mia vita non sarà più facile. Già molti clienti preferiscono andare con donne capaci di gemere, adesso sono pure la figlia di quella morta di Noia... e poi.... [segue »]
Composto martedì 16 maggio 2017

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