Scritto da: Bartolo Fontana

Quel giorno al parco


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...Poi si mise a rincorrere Lux che abbaiava, mentre si era messo a rincorrere la solita carta spinta dal vento. All'improvviso il silenzio, sia Clara che Lux scomparvero dietro una siepe.
Mario non capiva cosa stava succedendo, uno strano torpore aveva iniziato a invadere il suo corpo.
Le sue gambe, divenute improvvisamente pesanti, gli impedivano di avanzare nella camminata.
Avrebbe voluto urlare, chiamare il suo cane, ma qualcosa, misteriosamente, sembrava impedirglielo.
Il sudore, sempre più intenso, iniziò a colare dalla sua fronte fino a raggiungere il collo.
Gli occhi, appesantitisi improvvisamente, stentavano ad aprirsi.
Avvertiva il suo corpo scuotersi, perfino la mente da una voce che sembrava penetrargli nelle tempie come la lama di una spada:
" Mario svegliati, è soltanto un incubo! ", era Silvana che lo stava riportando bruscamente alla realtà.
" Che cosa è successo? ", chiese lui con voce impastata, senza saliva.
" Hai fatto un brutto sogno, sono le dieci del mattino ed è sabato "concluse la donna.
" Dov'è Lux ", appena impossessatosi della sua lucidità.
" Chi? "Chiese lei, più incuriosita che preoccupata.
" Lux, il mio cane! "Urlò Mario con la disperata consapevolezza che era stato tutto e soltanto un sogno.
" Sai ... [segue »]

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