Scritto da: Antonia

Il vecchio con la bacchetta


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...il bisogno di stare un po' da sola, come a volte succede anche ai piccoli. Improvvisamente qualcuno mi sbarrò la strada, sì, era proprio lui, il vecchio bacchettina. Le gambe cominciarono a cedermi e rimasi paralizzata dalla paura, non riuscivo più a muovermi tanto che convenni che era meglio far finta di niente, anche perché non potevo scappare, inchiodata com'ero. Il vecchio mi si avvicinò, mi accarezzò dolcemente i capelli e mi disse: "Non temere piccola, non sono un mostro." Poi mi prese per mano e mi condusse in un luogo vicino a casa, ma dove io non ero mai stata. C'era un'osteria in mezzo alle querce con il gioco delle bocce e tanta, tanta allegria. L'uomo mi accompagnò all'interno e chiese all'oste: "Porta un dolce per la piccola e una birra per me". Mentre affogavo in quella pasta alla crema cominciai a ricredermi nei riguardi del vecchio e lo vidi sotto un aspetto diverso, mi sembrò molto buono e molto triste. "Dove abiti?" Osai timidamente. "Seguimi e lo vedrai". Mi portò in uno scantinato dove scorsi una serie di oggetti che gli appartenevano e poi vidi un materasso ed una coperta di lana, vecchia e sdrucita. "Questa è ... [segue »]

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