Scritto da: Gabriele Ceci

Giudy (Quadri di parole)


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...tra il lavoro che non andava e la quiete della casa ormai lontana, io adesso stavo solo con lei, Giudy che disponibile quasi sempre, si faceva accompagnare in lungo e in largo, la portavo prima a cena e poi a ballare, io che in discoteca non c'ero neanche mai andato ma con lei mi sentivo un leone e selvaggio aggredivo il mondo come lei piano piano mi aveva mostrato, sempre innamorato di quegli occhioni vispi che tutto il resto del mondo l'avevo quasi scordato, la passavo a prendere subito dopo lavoro e insieme sperperavamo denaro, futile alla vita di chi la notte l'aggredisce e lei con me rideva, vispa e bella come nessun altra.
Giudy che ora c'era e ora non c'era più, non che mi avesse mai promesso niente ma a vederla rientrare con un altro mi faceva arrabbiare ma sapeva sempre farsi perdonare e farsi correre dietro un altro po.
Non passò tanto tempo che lasciai perdere il lavoro per portarla sempre in giro e per quanto tentassi di farla innamorare lei era sempre qualche passo avanti che si girava e mi sfotteva e poi mi sorrideva, bella come poche, e per portarla sempre in giro con i ... [segue »]
Composto venerdì 31 luglio 2015

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