Scritto da: Myriam Anna Genduso
Era una sensazione strana - eppure non mi sorprendeva perché ormai era tutto strano - quella di possedere un talento naturale per qualcosa. Da umana non ero mai stata la migliore in niente. Con Reneè me l'ero cavata abbastanza bene ma, probabilmente, un mucchio di gente se la sarebbe cavata meglio; Phil mi sembrava uno in gamba. A scuola andavo bene, ma non ero mai stata la prima della classe. Doti sportive, nemmeno a parlarne. Nessuna inclinazione n'è artistica, n'è musicale, nessun talento particolare da vantare. Premi a chi leggeva troppi libri non ne davano mai. Dopo diciotto anni di mediocrità ero abbastanza abituata a rientrare nella media. D'un tratto mi resi conto che avevo rinunciato da tempo a qualunque aspirazione di emergere, di brillare. Sfruttavo al meglio ciò che avevo, senza mai sentirmi a posto veramente nel mio mondo. Adesso invece era diverso. Ero stupefacente sia per loro che per me stessa. Era come se fossi nata per essere una vampira. Al pensiero mi venne voglia di ridere, persino di mettermi a cantare. Avevo trovato il mio posto nel mondo, un posto su misura per me, il posto in cui brillare.

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