Scritto da: Franco Paolucci

Cosmo sensibile


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...cielo senza cosmo.
- e il mondo minerale e tutti gli astri senza vita?
- sono come i nostri abiti e i nostri calzari, i nostri letti per riposare, le nostre mura per abitare, le nostre lampade per vegliare. Sono anche come i nostri cimiteri per tornare alla sensibilità inattiva. E attenzione: non c'è sensibilità inattiva se non quella che si risvegli nella memoria, né memoria valida che non si trasformi in storia. Tutti noi siamo chiamati all'osservazione del cosmo. Il cosmo, questa immensa unità pensante, si specchia, si conosce ed elabora autonomo, per mezzo dei prodotti superiori della vita, insita in se stesso.
- e la nostra individualità, i nostri sentimenti, le nostre scelte con i loro indirizzi, i nostri atti evolutivi e involutivi, la morale, insomma: l'etica. Come si spiegano?
- il cosmo, nella sua unicità, è un'entità in continua gestazione: qualcosa appare e, altrove, qualcosa scompare, superata dal nuovo. È un'essenza puntiforme in moto, in eterno equilibrio. La sua attività sviluppa un saliscendi ad indirizzo univoco, rivolto verso l'alto, se di alto si può parlare. Esercita una continua duplicazione di se stesso, priva d'intermittenza. È come la lunga pellicola di un film: ogni fotogramma è unico, posto al centro ... [segue »]
Composto venerdì 24 febbraio 2012

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