Scritto da: Mario Pulimanti

Romanzo trasteverino


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...in piedi, rendendomi conto che ho dormito o comunque ho indugiato sui confini del regno del sonno. Ho la sensazione che le mie gambe siano rigide come pezzi di legno. Barcollando, mi dirigo verso il bagno. Accendo la luce. Accecante. Mi avvicino al lavandino. Mi spruzzo in viso. Avverto con piacere il contatto con l'acqua fresca. A questo punto, ricomincio a sentirmi umano, per quanto debole. Trastevere è un quartiere un po' rumoroso, ma a me piace così. Le strade sono sempre piene di ragazzi che fanno il giro dei bar. Passano le serate proprio sotto la mia finestra, comunicando a strilli. In compenso, il costo degli appartamenti è troppo alto. La stanchezza si abbatte su di me a ondate, come una marea, ma io e il sonno non siamo buoni amici. Nelle notti migliori riesco ad avere due ore di sonno rem prima che lo stress mi svegli. Sono stato da vari medici generici, ma non ho mai ceduto all'idea di andare da uno strizzacervelli. D'altra parte l'insonnia mi da mordente: meno sonno equivale a più produttività. E poi molte persone trovano sexy le borse sotto gli occhi. Faccio la doccia, poi indosso una camicia celeste e una giacca ... [segue »]
Composto venerdì 10 maggio 2013

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