Scritto da: Danilo Sarra

Il Bruco felice


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Il bruco, nonostante il suo odioso corpo peloso e la sua triste goffaggine, era immensamente felice: il pensiero dello straordinario e sontuoso futuro da farfalla che, inevitabile, lo attendeva, nutriva fino alla sazietà le sue emozioni positive.
La sua vita trascorreva felice e in quei rari momenti in cui la tristezza con violenza lo assaliva, gli bastava osservare una farfalla in volo e pensare che un giorno anche lui avrebbe avuto un paio di fulgide ali leggere e colorate.
E quel giorno, dopo una lunga attesa, arrivò. Il suo corpo si fece snello e venne magistralmente ornato da due grandi ali multicolorate.
Adesso era in grado di volare!

Però, qualche secondo dopo aver spiccato quel volo atteso e contemplato per tutta una vita, una insopportabile e insopprimibile angoscia assalì la sua anima.
A quel punto, la farfalla comprese la sua condizione intuendo che era il pensiero del glorioso futuro alato ed elegante a rendere gaia la sua esistenza da bruco apparentemente triste; ma adesso che il futuro era diventato presente, la felicità era volata via con il battito delle sue ali fragili ali.
E fu in quei tremendi momenti di radicale dolore che la farfalla vide un bambino giocare e correre ... [segue »]
Composto martedì 1 gennaio 1918

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