Il negromante del rock - Le origini dei Death SS

Capitolo: Capitolo 2 - B Movies
Ho nostalgia di quei pomeriggi chiuso al buio, quando vhs e dvd non erano nemmeno delle ipotesi e il cinema era il catino dove le emozioni diventavano immagini, il luogo dove si sognava e ci si spaventava, grazie ad artigiani della celluloide, veri e propri geni che spesso lavoravano e creavano con mezzi esigui e tanto, ma tanto talento. [...]
Mi piaceva vederli la sera tardi e quando uscivo dalla sala, ormai buio, ancora scosso dal film andavo al locale cimitero comunale (scavalcando il cancello), per aggirarmi da solo tra le tombe. Ne ricavavo una sensazione fortissima, forse alimentata da una punta di masochismo, una sorta di auto-esorcismo delle mie paure.
Avrei voluto vedere solo film horror, ero ossessionato da questo tipo di storie e la Hammer saziava la mia fame di paura e terrore. Inoltre i cartelloni dei film della Hammer richiamavano le copertine dei fumetti rg: entrambi mostravano esplosioni di colori, sangue, mostri e belle donne seminude. Ed era stupendo perdersi tra queste immagini forti, che solleticavano le mie fantasie di adolescente forse inconsciamente perverso.

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    Commenti

    1
    postato da , il
    Potrebbe essere, in parte, la mia biografia.
    Qualche tempo fa vidi i Death SS al Live di Trezzo, la prima volta fu molti anni fa di supporto agli Slayer al Gods of Metal del 2000 a Monza.
    Non certo il mio gruppo preferito, ma nel panorama italiano hanno fatto storia.

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