Scritto da: Cleonice Parisi

Scolpiti nel Vento.


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...qualche storia. E quando la luce del sole fu alta, la mano andò nei pressi del tronco cavo e con voce alta prese a chiamarlo.

Vento rispondimi? Vento, Vento...

La cupa voce del vento, risposte come disturbata.

Ancora tu mano? Cosa vuoi?

Ho la prova!

Disse con entusiasmo la mano.

Queste parole resteranno scolpite nel vento, potrai spazzare via corpi, libri, pensieri, ma i sentimenti d'amore fioriti nei cuori non potrai mai cancellarli. Ho visto i figli della vita stanotte leggere quelle parole, hanno pianto, hanno riso e di quelle parole il loro cuore hanno intriso.

Vento rassegnati la tua pialla poco potrà nei cuori, quei bambini sono i nostri figli, i nostri nipoti, il nostro domani, loro porteranno avanti le parole, scolpendole in un luogo in cui tu non hai accesso, la loro anima.

Hai ragione mano, tu mi chiami Vento, e pensi che io sia della vita il Tormento, ma non sono altro che la vostra stessa vita che ha in cuor suo bilancia. Del vivere resteranno non le grandi imprese e neppure le parole fraintese, ma la semplice intesa tra cuore e ragione, e il fiorire di questa mescolanza darà luce ad una nuova danza, la vera Vita.

Non saranno le parole a restare, ma la loro semina compiuta nei cuori, di questo resterà traccia.

La mano ora era felice, lasciò quel luogo per far ritorno al giorno del vivere, con il libro stretto al cuore.

Ora lo sapeva di certo, qualcosa restava scolpito nel vento, i sentimenti fioriti nei cuori e quel piccolo libro ne era intriso.

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    Scritto da: Cleonice Parisi
    Riferimento:
    Favola introduttiva dell'antologia edita: Scolpiti nel Vento.

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