Scritto da: Andrea Spartà

Glauco e l'Erba Magica


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...ma oramai era troppo tardi.
Glauco sciolse la lenza dall'amo e lo lanciò verso il bagnasciuga alla sua sinistra con tutta la forza che aveva in corpo.
"Te ne pentiraiiiiiiii..."
Glauco guardò il sole e vide che stava quasi per tramontare, e con esso le sue speranze di vittoria della gara.
"Accidenti! Devo sbrigarmi! Per fortuna ieri ho comprato questo amo di riserva! Ho fatto benissimo!"
Lego l'amo intorno alla lenza e si preparò al lancio. Era la prima volta che pescava senza Amos e qualcosa dentro di lui gli faceva male. Decise di non pensarci e di concentrarsi al massimo sulla gara. Doveva vincere.
Passarono dieci minuti. Niente. Venti minuti. Niente. Quaranta. Ancora niente.
Dopo quasi un'ora un pesce sembrò abboccare ma, dopo un minimo strattone, si liberò e fuggì.
Nella mente di Glauco tornarono a rimbombare le parole di Amos. Forse aveva detto la verità. Forse non aveva mai imparato davvero a pescare. Forse da solo non era veramente nessuno.
Pervaso dalla rabbia strattonò con violenza la canna per poi lanciarla sulla sabbia. Proprio il quel momento un pesce si era avvicinato troppo all'amo. Glauco si ritrovò così un pesce non troppo piccolo vicino ai piedi.
"Che... fortuna... – ... [segue »]

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    Scritto da: Andrea Spartà
    Riferimento:
    E' una semplice fiaba per bambini scritta dal sottoscritto per un compito scolastico. Essa riprende infatti l'antico mito greco di Glauco e lo ri-sviluppa in una nuova fiaba molto semplice e carina.

    Commenti

    3
    postato da , il
    bravissimA? XD
    Ma anche no XD
    2
    postato da , il
    Sei bravissima Andrea
    1
    postato da , il
    errata corridge: il luogo è il giappone, nn la beozia e Glauco in realtà si kiama sampei.....

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