Scritto da: Massimo Baronetto

Gisella


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...illuminata, ma il senso di vuoto che sempre più la attanagliava, aveva finito col farle perdere l'orientamento. Cercando rifugio, colta da un improvviso malore, all'interno del portone di un vecchio stabile, la piccola, rannicchiatasi sui freddi e consunti scalini, svenne immediatamente. Semi-assiderata ed in preda alle allucinazioni, Gisella si ritrovò ai tempi della sua infanzia felice, in compagnia degli adorati genitori, nel dolce tepore della sua amata casetta, dove tra entusiaste urla di gioia, scartava i tanti regali trovati ai piedi del grande abete posto in un angolo del salotto, vicino al camino. La bimba, estasiata, aveva la sensazione di essere cinta dalle mani protettrici del suo amato papà, mentre sua madre, guardandola amorevolmente, le accarezzava i biondi, e lunghi capelli.
Gisella, ad un tratto, uscì dal torpore profondo che l'aveva rapita, sentendo una voce gentile che ripetutamente la chiamava per nome e, abbandonando a malincuore stropicciandosi gli occhi, quel sogno stupendo, vide in piedi accanto a sé una donna bellissima, avvolta in un ampio mantello, che dolcemente le sorrideva.
"Gisella, bambina mia, disse l'elegante signora con voce calda e gentile, la sorte avversa si è accanita contro di te, privandoti, della cosa a te più cara, la presenza dei ... [segue »]

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    Scritto da: Massimo Baronetto

    Commenti

    1
    postato da , il
    la tua storia è triste, è bella, ricorda le fiabe di una volta.
    Mi colpisce il linguaggio, fluente, ricco, con termini non di uso comune. Hai un tuo stile.

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