Scritto da: Angela MORI

Il ballo


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...la gola. Si voltò di scatto, dimenando le braccia. Dietro di lui soltanto la parete, le farfalle e i colori. Sospirò, pochi passi verso la folla.
Tolse goffamente il cappotto facendolo scivolare sul pavimento, slegò la cravatta e allargo il colletto della camicia. Si passò le mani tra i capelli, poi si accarezzò il collo, percependo un crescente calore. Attorno a lui, le coppie danzavano senza sosta. Di nuovo la mano, rigida e spietata, gli cinse la gola. Sentì il fiato mozzarsi, lottando e dimenandosi come impazzito tra la folla che non inibiva il ballo. Il cuore era un tamburo africano che rullava arcane melodie e gli esplodeva nel petto. Girava su se stesso alla ricerca del suo assalitore, cercando senza soluzione alcuna quell'arto assassino che gli stritolava la vita. I suoi capelli biondi danzavano nella festa, come in un assolo paranoico. Giunse come un ubriaco alla finestra e, non facendo in tempo a spiccare un volo liberatorio che sarebbe durato otto metri appena, stramazzò a terra tra la festa ed i suoi strepiti.

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